Il mercato asfalta tutte le previsioni sbagliate sull’inflazione persistente e riparte in rally

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Macrotrend potenzialmente rialzista da qui in avanti col possibile inizio del taglio dei tassi nel 2024, dimenticando gli scenari cupi su caro-prezzi duraturo e grande recessione che non si è vista e non ci sarà

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Diciamolo subito, l’aria è cambiata sui mercati. E si respirano finalmente cauto ottimismo e voglia di riscossa. Il crollo autunnale dell’inflazione (che in questa rubrica avevamo già ipotizzato lo scorso luglio) ha fatto capire che le politiche monetarie restrittive delle banche centrali hanno funzionato e che, anche se ancora non viene detto dalle stesse banche, si apre finalmente scenario dell’inizio del taglio dei tassi di interesse per l’anno prossimo (e, anche in questo caso, ipotesi già delineata in questa rubrica lo scorso agosto). Tutto questo ovviamente porta i mercati a cominciare a scommettere al rialzo.

QUANTE PREVISIONI “CATASTROFISTE” SBAGLIATE!

Per un anno e anche più si sono lette tonnellate di previsioni cupe su inflazione persistente, che sarebbe durata molto a lungo senza possibilità di forti e repentini cali, su alti tassi di conseguenza ugualmente duraturi e anche – soprattutto – su una grande recessione destinata ad affossare l’economia Usa e quella europea. Il tutto condito da critiche feroci contro le strategie di Federal Reserve e Bce. Ebbene, la grande recessione più annunciata della storia non si è vista, non c’è stata e non ci sarà (sempre in questa rubrica la avevamo già esclusa a inizio anno), ci sono stati solo rallentamenti (negli Usa pure poco, basta vedere la forte crescita dell’ultimo trimestre) che rappresentano un fattore funzionale proprio in chiave deflattiva, cosa che tanti non hanno capito nonostante l’emergenza inflazione . E poi, appunto, l’inflazione ha continuato a scendere, grazie alla stretta delle banche centrali, e ora è andata velocemente giù vicino agli obiettivi. Si sta realizzando quindi lo scenario esattamente opposto a quello insistentemente tracciato dalle previsioni cupe, che vanno verso l’archiviazione nel cestino della carta straccia

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.