Natixis IM: le economie di Usa, Europa e Cina hanno driver sempre più diversi

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Un commento di Mabrouk Chetouane, Global Market Strategist di Natixis IM, analizza i principali recenti dati sulla crescita economica negli Stati Uniti, area Euro e Cina, evidenziandone le reciproche differenze

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L’economia Usa ha mostrato una certa resilienza nel terzo trimestre, con una crescita del PIL superiore alle aspettative, al 4,9% contro il 4,5% previsto, con i consumi che rimangono il principale motore, superando la spesa pubblica e gli investimenti delle imprese. I dati PMI riflettono invece debolezza: il PMI manifatturiero ISM si è assestato a 46,7, scendendo ulteriormente in territorio contrazione a ottobre, mentre i nuovi ordini sono scesi a 45,5. Al contrario, gli investimenti delle famiglie hanno registrato una significativa ripresa, con una domanda interna robusta, sostenuta da un mercato del lavoro che al rallentamento.

NELL’EUROZONA SEGNI DI FINE DEL DETERIORAMENTO

Mabrouk Chetouane, Global Market Strategist di Natixis IM, parte dall’America per fare il punto sulle diverse traiettorie delle tre maggiori aree economiche del pianeta, e passando all’Eurozona sottolinea che il PIL ha subito una contrazione dello 0,1% nel terzo trimestre, riflettendo le persistenti preoccupazioni sulle prospettive dell’area, soprattutto per l’esposizione al manifatturiero, con molte sfide che si aggiungono alle tensioni sui prezzi del gas. Il settore industriale tedesco sta entrando in recessione e gli indicatori economici francesi restano deboli, soprattutto nelle costruzioni, ma ci sono segnali che la situazione ha smesso di deteriorarsi, con una disoccupazione stabile intorno al 6,5%. La BCE ha lasciato i tassi fermi dopo 10 rialzi consecutivi, in linea con la contrazione dell’offerta di credito a famiglie e imprese e il calo dell’inflazione…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.