Ci sono le criptovalute dietro ai fondi iraniani ad Hamas?

Secondo l'economista Nouriel Roubini, "il passaggio alle valute digitali ha aiutato" il finanziamento al gruppo terroristico

Ci sono le criptovalute dietro ai fondi iraniani ad Hamas?
3' di lettura

Il gruppo militante palestinese ha cambiato i suoi metodi di finanziamento, ricevendo così supporto finanziario dall’Iran lontano da occhi indiscreti, secondo un rapporto del Wall Street Journal.

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Cosa è successo

Il rapporto del WSJ fa luce sui metodi utilizzati da Hamas per le criptovalute in modo da poter continuare le sue operazioni. Le autorità israeliane hanno agito contro gli exchange con sede a Gaza coinvolti, emettendo ordini di sequestro dei fondi da loro detenuti.

Il passaggio alle criptovalute è seguito a un attacco militare israeliano che ha preso di mira un comandante di Hamas, che secondo Israele sarebbe il principale finanziatore dell’Iran a Gaza. Questo comandante aveva operato un sistema di trasferimenti invisibili utilizzando agenti fidati per trasportare contanti fisici e beni attraverso le frontiere per saldare i clienti.

Questo sistema, noto come rete hawala, ha facilitato il trasferimento di decine di milioni di dollari dall’Iran all’ala militare di Hamas. Tuttavia, con l’attacco al comandante di Hamas, un uomo d’affari palestinese di nome Zuhair Shamlakh ha preso il controllo e ha ideato una nuova strategia per evitare la rilevazione israeliana, l’uso di criptovalute.

Perché è importante

Le borse di denaro di Shamlakh hanno iniziato a inviare token agli operatori all’estero per saldare i saldi hawala. Queste borse di cambio, affiliate ad Hamas, potevano quindi convertire la criptovaluta ricevuta in contanti presso i loro uffici nella Striscia di Gaza.

Le autorità israeliane, in particolare il National Bureau for Counter-Terror Financing, hanno emesso sette ordini per sequestrare fondi criptati detenuti da tre delle borse di cambio con sede a Gaza. L’analisi condotta dalla società di analisi e software BitOK con sede a Tel Aviv rivela che i portafogli collegati a queste borse di cambio hanno ricevuto un totale di 41 milioni di dollari in fondi criptati. Inoltre, i portafogli collegati alla Jihad islamica palestinese hanno ricevuto ulteriori 93 milioni di dollari.

Gli ufficiali del National Bureau for Counter-Terror Financing sottolineano che una parte significativa dei fondi ricevuti dagli exchange con sede a Gaza erano destinati ad Hamas.

L’economista Nouriel Roubini ha twittato dicendo: “Il passaggio alle valute digitali ha aiutato Hamas a ricevere grandi somme dall’Iran nei due anni precedenti gli attacchi del 7 ottobre contro Israele. Il passaggio alle valute digitali ha aiutato Hamas a ricevere grandi somme dall’Iran nei due anni precedenti gli attacchi contro Israele.”

Movimento dei prezzi

Al momento della scrittura, Bitcoin (CRYPTO:BTC) negoziava a 36.995,31 dollari, in calo dello 0,17% nelle ultime 24 ore, dati di Benzinga Pro.

Foto di Igor Faun su Shutterstock