Parte il conto alla rovescia per l’accordo. L’Onu preme per l’abbandono dei combustibili fossili

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Ultime ore prima del comunicato finale atteso per il 12 dicembre. Arabia Saudita, Iraq, Russia e Opec rimangono sulle loro posizioni ostili a qualsiasi uscita dai combustibili fossili. Al Jaber promette un accordo storico

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Sono i giorni della resa dei conti a COP28 di Dubai. La conferenza globale sul clima, promossa dalle Nazioni Unite, si avvicina alla fine e cresce l’attesa per i negoziati finali. Dopo tutti i buoni propositi messi sul piatto della bilancia in questi dieci giorni, ora è il momento di agire. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha invitato i negoziatori della COP28 a dimostrare “massima flessibilità” e “buona fede” per garantire l’uscita da “tutti i combustibili fossili”. È “essenziale” che il testo finale, che dovrebbe essere adottato martedì, “riconosca la necessità di abbandonare tutti i combustibili fossili entro un calendario coerente con il limite di 1,5 gradi centigradi” del riscaldamento globale, ha affermato Guterres parlando ai giornalisti a Dubai.

ATTESO L’ACCORDO FINALE

Lo storico accordo, tanto atteso per questa edizione di COP di Dubai, non è per nulla scontato. Oggi è attesa una nuova bozza di accordo da parte dei Paesi partecipanti che avvierà un altro giro di negoziazioni che potrebbe portare a uno slittamento della chiusura del summit (in 28 anni, le Cop raramente si sono concluse in tempo). Il presidente della COP28, Sultan Al Jaber, responsabile anche della compagnia petrolifera nazionale, ha promesso un accordo “storico” per domani 12 dicembre, giornata significativa perché ricorre anche l’anniversario dell’accordo di Parigi. “Il fallimento non è un’opzione. Voglio che ciascuno sia pronto ad accettare compromessi”, “le ragioni di ognuno saranno ascoltate”, “attendo soluzioni”, ha sottolineato Al Jaber…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.