Dati sull’inflazione di novembre: come reagirà la Fed?

Analisi dettagliata degli impatti sui mercati finanziari, decisioni imminenti del FOMC e prospettive economiche future

Dati sull’inflazione di novembre: come reagirà la Fed?
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Secondo l’ultimo rapporto del Bureau of Labor Statistics, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è sceso a novembre a un tasso annuo del 3,1%, allineandosi alle aspettative del mercato.

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Il rapporto sull’inflazione precede l’imminente inizio della riunione del Federal Open Market Committee (FOMC), che si concluderà mercoledì con la decisione sui tassi di interesse e la conferenza stampa del presidente Jerome Powell.

I punti salienti del rapporto sull’inflazione di novembre:

  • Il tasso d’inflazione annuale del CPI è sceso al 3,1% a novembre, in calo rispetto al 3,2% di ottobre e in linea con il 3,1% previsto.
  • Su base mensile, il CPI è aumentato dello 0,1%, rispetto alla lettura piatta prevista e al dato di ottobre.
  • Il CPI core annuale si è attestato al 4,1% a novembre, in aumento rispetto a ottobre e al precedente 4%.
  • Su base mensile, il CPI core è aumentato dello 0,3%, rispetto allo 0,2% di ottobre e in linea con le stime.

Reazioni del mercato

Prima della pubblicazione del rapporto sull’inflazione, i mercati avevano incorporato l’aspettativa che la Federal Reserve avrebbe iniziato un ciclo di tagli dei tassi nel maggio 2024, con la possibilità di arrivare a cinque riduzioni dei tassi entro dicembre 2024.

Dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione di novembre, il dollaro americano, monitorato dall’Invesco DB USD Index Bullish Fund ETF (NYSE:UUP), ha subito un calo.

Nel frattempo, i futures azionari hanno registrato un calo, con i contratti dell’S&P 500 che hanno mostrato un aumento dello 0,3% un’ora prima dell’apertura dei mercati a New York.

Foto tramite Shutterstock