In Usa l’inflazione Pce di novembre scende ai minimi dal 2021: al 2,6% dal 2,9%

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L’indice core dei prezzi di spesa per consumi su base annuale cala oltre le attese al 3,2% dal 3,4% del mese di ottobre, rafforzando l’idea di un atterraggio morbido da parte delle banche centrali

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Rallenta il passo l’inflazione degli Stati Uniti. La conferma è arrivata oggi dall’indice deflattivo Pce (personal consumption expenditures price index), il preferito dalla Federal Reserve per calcolare l’andamento dei prezzi, che nel mese di novembre è calato al 2,6% su base annuale, dal 2,8% delle aspettative e dal 2,9% del mese di ottobre (rivisto al 3%). Si tratta dell’aumento minore dall’inizio del 2021 che conferma l’attesa di mercato su un cambio di passo della politica monetaria restrittiva degli ultimi anni.

LA COMPONENTE CORE DEL PCE

La componente “core” del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 3,2% rispetto a un anno prima, con le attese per rialzi rispettivamente dello 0,2% e del 3,3%, dopo il 3,4% del mese precedente (rivisto dal 3,5%). I prezzi energetici sono diminuiti del 2,7% in un mese e del 6% in un anno, quelli dei generi alimentari sono diminuiti dello 0,1% in un mese e sono aumentati dell’1,8% in un anno. Il valore Pce è contenuto nel dato diffuso dal dipartimento del Commercio relativo ai redditi personali e alle spese ai consumi…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.