Rabbit, l’intelligenza artificiale portatile vuole pensionare gli smartphone

2' di lettura

Presentato al CES di Las Vegas, l’R1 è un dispositivo portatile di intelligenza artificiale che non ha bisogno di app. Arriverà in primavera e costerà 199 dollari

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

Correva il 29 giugno del 2007 quando venne commercializzato il primo iPhone e da allora il mondo non fu più lo stesso. Il dispositivo che non c’era, creato da una Apple ancora capace di innovare, nell’arco di pochissimo tempo soppiantò i cellulari come li conoscevamo, coi loro piccoli schermi e i tasti in rilievo. L’App Store di Apple, per strano che possa sembrare oggi, venne lanciato oltre un anno dopo, il 10 luglio 2008. L’offerta iniziale era di 500 applicazioni, oggi sono oltre 2,2 milioni. Ed è questo il problema di un sistema ormai così radicato da sembrare immutabile: la scelta è eccessiva, frammentata. Il risultato è che si installano bene o male sempre le solite app, mentre quelle nuove faticano a ritagliarsi un posto al sole. E noi stessi ne abbiamo installate così tante che spesso non ci ricordiamo neppure di averle.

LA RIVOLUZIONE

Serve una rivoluzione copernicana, qualcosa capace di affrontare il problema da un altro punto di vista. E quel qualcosa potrebbe essere il Rabbit R1, appena presentato al CES 2024 di Las Vegas dal visionario Jesse Lyu, che prima di salire sul palco si dev’essere imparato a memoria tutte le presentazioni di Steve Jobs. L’R1 è un dispositivo portatile di intelligenza artificiale, la materializzazione di ChatGPT, e vuole diventare il nostro concierge o, per dirla come va di moda negli USA, il nostro “agent”. Non ha bisogno di alcuna app, perché la sua IA, con tempi di risposta apparentemente molto più veloci di quella di Sam Altman, provvede alla soluzione di qualsiasi problema in tempo reale…

Continua la lettura

Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.