Per Pictet AM atterraggio morbido nel 2024, ma la recessione non è esclusa

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Il Senior Investment Manager Marco Piersimoni rileva che anche lo scenario negativo sarebbe gestibile: le eventuali perdite sull’azionario sarebbero infatti compensate da forti guadagni dei titoli di Stato

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Dal 2023 i mercati hanno iniziato un percorso di normalizzazione senza sacrifici per la crescita, con lo scenario più probabile che resta un atterraggio morbido, anche se i rischi geopolitici e la difficile lettura di alcune economie potrebbero portare a riconsiderare anche l’ipotesi recessione. Il ritorno a una correlazione più normale rispetto al 2022-2023 sarà comunque in grado di coprire eventuali perdite sui mercati azionari tramite una corretta diversificazione in portafoglio. E’ l’indicazione di un commento di Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management: archiviato un 2023 più che soddisfacente, gli investitori si chiedono se si potranno riproporre gli stessi temi positivi per il 2024.

MECCANISMI AGGIUSTATI DOPO GLI SHOCK

Il grande regalo del 2023 è senza dubbio la discesa convincente dell’inflazione, più rapida e meno dolorosa rispetto alle attese. Negli Usa, misurata con la metrica preferita dalla Fed, il deflatore della spesa per consumi, è tornata sotto il 2%, pienamente in linea con l’obiettivo. Dinamica simile anche nell’Eurozona, mentre in Asia non è mai stata un grosso problema. La vera sorpresa sta proprio nel fatto che la normalizzazione è stata senza sacrifici della crescita, che, in Usa, è stata poco sopra il potenziale, grazie alla stabilizzazione dell’offerta sulle tre macro-direttrici del mercato dei beni, dei servizi e delle materie prime, con le filiere di produzione e logistica tornate a funzionare correttamente, come in era pre-Covid. Nel complesso, i meccanismi dell’economia globale si sono aggiustati dopo gli shock pandemici e geopolitici…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.