Fed cauta su tagli in arrivo, i commenti delle case di investimento

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Gli esperti di Amundi, Franklin Templeton e abrdn analizzano le decisioni del FOMC e le parole del presidente Powell, parziale delusione per chi aspettava tagli a marzo, possibile volatilità in vista ma la direzione è giusta

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Il FOMC ha mantenuto il tasso dei Fed Fund al 5,25-5,50% per la quarta volta consecutiva dopo l’ultimo rialzo a luglio 2023, deludendo in parte le attese di chi sperava nell’indicazione un taglio anticipato già a marzo, ma tenendo la porta aperta all’allentamento monetario quando avrà la certezza che l’inflazione si sta muovendo verso un approdo duraturo all’obiettivo del 2%. Confermato quindi il passaggio a una posizione di pausa e che il tasso terminale del ciclo restrittivo è stato raggiunto. Eliminato anche il rischio di un inasprimento delle condizioni finanziarie ma sul mercato permangono le preoccupazioni per l’impatto a lungo termine di un inasprimento del credito.

LA FED VUOLE PIÙ CERTEZZE SULL’INFLAZIONE

Lo rileva Jonathan Duensing, Head of Fixed Income, Amundi US, che insieme a Paul Mielczarski, Head of Global Macro Strategy di Brandywine Global, parte di Franklin Templeton, e a James McCann, vicecapo economista di abrdn, ha commentato a caldo l’annuncio di ieri sera dopo la prima riunione dell’anno di politica monetaria della Banca Centrale USA. La Federal Reserve non prevede di ridurre i tassi fino a quando non avrà più fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo duraturo verso il 2%, ritenendo che i dati disponibili non ne siano ancora una prova sufficiente…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.