Meta torna a sorpresa puntando sulla IA, Big Tech alla ricerca del prezzo giusto

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Zuckerberg rilancia il Metaverso sulla nuova frontiera digitale, ma è avaro di dettagli su come può riuscire a vincere la sfida lanciata a Microsoft e Google. Oscillazioni violente delle valutazioni rebus per gli investitori

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Negli ultimi giorni la Meta di Mark Zuckerberg ha rubato la scena agli altri Magnifici 7 nelle cronache di finanza dopo aver messo a segno un quarto trimestre 2023 stellare oltre le attese, con un balzo del titolo che lo ha riportato a quota 475 dollari. Quando a ottobre 2021 sull’onda della stay-home economy Facebook aveva deciso di diventare il campione del Metaverso viaggiava non troppo distante da quota 400, ma solo per precipitare in area 100 un anno dopo. In pochi vedevano potenzialità nel Metaverso, che sembrava una riedizione avanzata della vecchia Second Life, mentre l’entusiasmo per l’Intelligenza Artificiale doveva ancora esplodere. Il 2022 fu un anno nero per i big tech al contrario del 2023, ma Meta fece molto peggio degli altri Magnifici perdendo quasi due terzi del valore e finendo fuori dal club delle capitalizzazioni da mille miliardi di dollari. Poi l’IA ha dato ai Magnifici una spinta ancora più forte di quella del boom post covid, ma il collegamento con le potenzialità del Metaverso non fu automatico.

LA MNIERA GLOBALE DEI DATI, NON SOLO ECONOMICI

Il ritorno alla grande di Meta, oltretutto, ha coinciso con Zuckerberg sulla graticola in Senato USA perché non avrebbe protetto adeguatamente i minori dagli abusi sui social, costretto a scusarsi con i genitori delle presunte giovani vittime. In altri tempi avrebbe potuto essere devastante per il titolo a Wall Street, ma il 2023 era già stato un anno d’oro con una rincorsa da 130 a 375 dollari, con il botto finale di inizio febbraio. Finora il collegamento tra il ritorno di Meta e del suo Metaverso e l’esplosione dell’IA è stato indiretto. L’Intelligenza Artificiale Generativa si nutre di dati per “imparare”, e nessuno al mondo ha un accesso a un volume di dati paragonabile a quello di Facebook. E non sono solo dati su preferenze di consumo, per il tempo libero e per gli investimenti, sono anche dati di esperienze, emozioni, fantasie, intuizioni o speranze. Tutta roba molto “nutriente” per stimolare la creatività dell’IA generativa

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.