La Financière de L’Échiquier: per uscire dalla crisi la Germania ha bisogno di più flessibilità

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Da locomotiva d’Europa, a grande malato: per Enguerrand Artaz, Fund Manager di LFDE, il Governo tedesco deve affrontare sfide che richiedono maggiore elasticità. A cominciare dall’abolizione della cosiddetta regola del “freno al debito” che impedisce di riallocare 60 miliardi di fondi Covid

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Non usa mezzi termini Enguerrand Artaz, Fund Manager di La Financière de L’Échiquier, nell’illustrare la situazione della Germania, il vero malato d’Europa: “L’economia tedesca sta sprofondando – scrive nella sua analisi – e getta una luce cupa sull’intera Eurozona”. In effetti, con una crescita del Pil pari a -0,4% nel 2023, la performance peggiore dal 2008 ad esclusione della crisi del Covid, la Germania è ora il fanalino di coda dell’Unione monetaria. E anche la disoccupazione, sebbene sia ancora bassa, è in continua crescita ormai da un anno, mentre diminuisce nei Paesi del Sud, Italia e Spagna soprattutto.

IL CROLLO DELL’INDUSTRIA

“È il settore industriale, principale motore dell’economia, a trascinare il Paese verso il basso – spiega l’economista di La Financière de L’Échiquier – Il suo mix energetico, basato essenzialmente sul gas e sul carbone dopo l’abbandono dell’energia nucleare, ha pesantemente risentito del conflitto russo-ucraino, facendo lievitare i costi per le aziende del settore. Nel frattempo si sono anche deteriorati i mercati all’export a causa principalmente del marasma economico cinese”. Nell’arco di due anni, infatti, gli ordinativi industriali hanno subito il crollo più rapido dal 2009, a esclusione del Covid…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.