AllianzGI: ecco perchè la Cina non è il Giappone degli anni 90

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Christiaan Tuntono, Senior Economist, Asia Pacific, non vede una stabilizzazione dell’immobiliare cinese a 12-18 mesi, ma la situazione dovrebbe essere gestibile e non rappresentare un pericolo per il sistema bancario

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La Cina ha iniziato l’anno del Drago con qualche difficoltà. Probabilmente la riduzione dell’indebitamento privato proseguirà, frenando la crescita e minando la stabilità dei prezzi. La decisione del governo nel 2021 di dare un giro di vite alle società di sviluppo immobiliare ha decretato la fine del modello di crescita basato sul debito e gli investimenti, adottato nel 2008 con stimoli da 4.000 miliardi. Allianz Global Investors, nel weekly outlook a cura di Christiaan Tuntono, Senior Economist, Asia Pacific, non ritiene che il real estate potrà stabilizzarsi nei prossimi 12-18 mesi in assenza di misure fiscali e monetarie importanti.

PRESSIONI PERSISTENTI SU IMPRESE E FAMIGLIE

Persisteranno le pressioni sia per le imprese, in particolare società private di sviluppo immobiliare, che per le famiglie, a vendere le rispettive proprietà per ridurre l’indebitamento, provocando un indebolimento della domanda e pressioni deflazionistiche. Il governo ha aumentato l’emissione di obbligazioni e si è assunto una quota maggiore della spesa per infrastrutture e riqualificazione urbana, ma l’attuale portata degli investimenti sembra inadeguata. Per stabilizzare l’immobiliare e arrestare il processo di deleveraging, secondo AllianzGI, potrebbero servire un incremento dei finanziamenti e un maggior allentamento delle politiche macroeconomiche…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.