Il dominio globale nei chip protegge Taiwan dalle tensioni geopolitiche

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Morgan Stanley Investment Management, in un commento di Samson Hung, sottolinea la calma sul fronte Cina dopo le recenti elezioni. L’industria dei chip alimentata dall’Intelligenza Artificiale è il nuovo petrolio dell’economia

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Il dominio globale nei semiconduttori, di cui detiene oltre il 90% del potenziale manifatturiero globale di fascia alta, fa di Taiwan un protagonista della rivoluzione digitale e in particolare dell’Intelligenza Artificiale, fornendo un potente scudo protettivo dalle tensioni geopolitiche, anche dopo le recenti elezioni che hanno visto la vittoria del Partito Democratico Progressista, con effetti trascurabili sul sulla performance di mercato dell’isola, rimasto allineato al settore tecnologico globale. La Cina ha sminuito la vittoria degli indipendentisti, ma si è limitata a proseguire con la retorica verbale della riunificazione.

CENTRALITA’ ASSOLUTA NELL’INDUSTRIA GLOBALE DEI CHIP

Lo sottolinea Morgan Stanley Investment Management in un commento a cura di Samson Hung, Vice President, Emerging Markets Equity, dal titolo “Taiwan’s Silicon Shield”, lo “scudo di silicio” che protegge Taiwan dalle tensioni geopolitiche, soprattutto quelle tra USA e Cina, che stanno alimentando una guerra dei chip, che alla fine non fanno che evidenziare la centralità di Taiwan, dove i chip rappresentano il 40% delle esportazioni e influenzano fortemente il mercato finanziario locale dove l’Information Technology rappresenta il 73% dell’indice MSCI Taiwan. Proprio come il petrolio ha alimentato l’economia globale, nota Hung, i semiconduttori stanno alimentando la nuova economia digitale anche se non soprattutto nella nuova frontiera del’IA…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.