InfoJobs: il 48,6% dei lavoratori cerca alternative al lavoro attuale

L'indagine di InfoJobs rivela che le aziende italiane lottano per trattenere i talenti mentre i lavoratori cercano alternative e nuove opportunità.

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Le aziende italiane stanno lottando per trattenere i talenti, secondo un’indagine “Upskilling e Reskilling” condotta da InfoJobs. Il sondaggio ha coinvolto 158 aziende e oltre 1.300 candidati, rivelando che quasi la metà dei lavoratori è insoddisfatta del proprio lavoro e sta cercando opportunità professionali alternative.

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Cosa è successo

L’indagine di InfoJobs ha rivelato che il 48,6% dei lavoratori è insoddisfatto del proprio lavoro e cerca opportunità professionali alternative. Allo stesso tempo, il 57,1% delle aziende ha ammesso di non aver adottato recentemente alcuna strategia per trattenere questi dipendenti.

Nonostante la consapevolezza che la perdita di talenti rappresenta un problema significativo, solo il 42,9% delle società ha dichiarato di aver adottato misure per coinvolgere e mantenere motivati i talenti. Le strategie più comuni includono l’aumento del salario (52,7%), il lavoro ibrido e il welfare aziendale (31%), un percorso di carriera chiaro (27,3%) e la formazione (20%).

L’indagine ha anche evidenziato l’importanza del reskilling e upskilling. Il reskilling, o l’acquisizione di nuove competenze per svolgere un nuovo ruolo lavorativo, è una pratica adottata dal 60% delle aziende intervistate. L’upskilling, o il miglioramento continuo delle competenze professionali, è visto come fondamentale per migliorare la competitività aziendale (37,9%).

Perché è importante

Questi risultati arrivano in un momento in cui il fenomeno della “Great Resignation”, o l’aumento delle dimissioni all’interno delle aziende, sta facendo molto discutere. Secondo l’Osservatorio BenEssere Felicità, le donne sono leggermente meno felici degli uomini nel lavoro, con una media nazionale del 48% contro il 50%. Questo potrebbe indicare un bisogno di strategie più efficaci per trattenere i talenti, specialmente tra le donne.

Inoltre, l’importanza del reskilling e upskilling sottolineata dall’indagine suggerisce che le aziende italiane potrebbero dover investire di più in formazione e sviluppo per mantenere i loro dipendenti. Questo potrebbe essere particolarmente rilevante in un’epoca di rapido cambiamento tecnologico e di mercato.