Iran-Israele, la risposta delle Borse all’allargamento del conflitto

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Le possibili escalation delle ostilità in Medio Oriente hanno fatto registrare molti segni meno sui listini globali, con la paura a farla da padrone. Come hanno risposto le Borse e quali sono le strategie degli investitori?

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Qualsiasi conflitto porta con sé tanta amarezza e tanto dolore, figurarsi quando questo si allarga.

Ecco, non è mai semplice parlare di ostilità armate e attacchi tra due o più Paesi. Descrivendo le cronache delle ostilità, si rischia di apparire dimentichi delle vite in gioco, di chi certe cose non le legge sui giornali, ma le vive in prima persona. Questa può essere la paura di chi scrive, ma siamo certi che non ne è l’intenzione. Così come non è la nostra.

Nel Sunday View di questa settimana vogliamo provare ad analizzare non l’evento in sé – per cui forse non bastano le parole – quanto gli effetti che questo riporta negli ambiti che trattiamo ogni giorno. Al di là di qualsiasi posizione.

I NUMERI DOPO L’ATTACCO

La mattina del 19 aprile, i giornali e i loro lettori si sono svegliati con la notizia di un attacco israeliano all’Iran, mentre nella stessa mattinata il capo dell’esercito iraniano ha smentito che si trattasse di un bombardamento voluto da Israele. Forse un tentativo, questo, di stemperare la vicenda, ma quale che sia la verità, le Borse hanno fatto registrare le loro risposte

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.