Cesarano a Financialounge: il calo dell’inflazione in Italia non aiuta il Pil

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Il Chief Global Strategist di Intermonte analizza i dati diffusi oggi sull’andamento dei prezzi: “In Europa – dice – l’inflazione core è ancora alta, per questo la Bce potrebbe optare per un ‘Go & Stop’, ovvero un primo taglio dei tassi a giugno e poi una lunga pausa”

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“Il calo dell’inflazione in Italia non è sempre positivo”. Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, commenta così a Financialounge.com il dato di aprile dei prezzi al consumo, sceso allo 0,9% dall’1,2% di marzo, e sotto le aspettative dell’1%, nel giorno in cui l’Istat ha stimato la crescita del Pil trimestrale dello 0,3%, +0,6% su base annua.

INFLAZIONE BASSA NON SOSTIENE IL PIL

“L’inflazione bassa potrebbe essere una notizia positiva per i consumatori – commenta Cesarano – ma non lo è per un Paese fortemente indebitato come l’Italia, perché l’inflazione serve a rendere più sostenibile il Pil”. Cesarano ricorda che dal 2012, per calcolare i rapporti debito/pil e deficit/pil, si fa riferimento al pil nominale “e in questo caso l’inflazione fa molto comodo”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.