Morgan Stanley IM vede un’India protagonista nella transizione energetica

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Nonostante la sua reputazione di ritardatario dal punto di vista ambientale, l’India sta attraversando una trasformazione significativa, trovando al tempo stesso un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità

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Nell’ultimo decennio, il PIL indiano è cresciuto ad tasso annuo composto del 7% a 3.600 miliardi di dollari, spingendolo al quinto posto nella graduatoria mondiale ed entro il 2030, si prevede che occuperà il terzo. Una crescita economica che ha avuto un costo: l’India è già il terzo paese più grande emettitore di CO2, dietro Stati Uniti e Cina. “Nonostante la sua reputazione di paese ritardatario dal punto di vista ambientale, riteniamo che l’India stia attraversando una trasformazione significativa, trovando al tempo stesso un equilibrio tra crescita economica e sostenibilità” fanno sapere Eric Carlson, Head of Sustainability, Emerging Markets Equity Team e Candy Chao, Engagement Lead and Sustainability Research Analyst, Emerging Markets Equity Team di Morgan Stanley Investment Management.

ACCELERAZIONE DELLA CAPACITÀ INSTALLATA DI ENERGIE RINNOVABILI

Sebbene il carbone rappresenti attualmente circa il 70% della produzione di elettricità, l’India sta sviluppando la diffusione delle energie rinnovabili per soddisfare la maggior parte della domanda incrementale, utilizzando il carbone soltanto quando necessario. Alla COP26, la conferenza tenutasi a Glasgow sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite del 2021, l’India ha sorpreso tutti svelando un piano per raggiungere lo zero netto entro il 2070. Intanto, negli ultimi otto anni, la capacità installata di energie rinnovabili in India è quadruplicata a 190 Gigawatt (GW)…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.