Impara di più sugli investimenti
Un solido futuro finanziario inizia con degli investimenti adeguati. Con le nostre guide e i nostri strumenti didattici, potrai trovare la migliore strategia di investimento e i prodotti giusti da utilizzare.
Gran parte del rialzo registrato da Blackrock, Inc. (NYSE:BLK) nel 2017 è stato attribuito alla transizione da parte degli investitori verso gli investimenti a basso costo, come i fondi indicizzati tradizionali (TIF) e i fondi negoziati in Borsa (ETF). Blackrock prevede che il mercato degli investimenti “a basso costo”, ora stimato in 3.600 miliardi di dollari, crescerà fino a 12.000 miliardi entro il 2023.
Un aneddoto sugli ETF: cosa è successo a Blackrock
Blackrock è stato uno dei nomi usciti vincitori dalla crisi finanziaria del 2008 ed è stato nominato per gestire il portafoglio di asset derivati tossici rimanenti della defunta Bear Stearns. Timothy Geithner ha scelto Blackrock come gestore degli investimenti rispetto a una banca tradizionale per evitare problemi di conflitto di interessi.
Barclay’s PLC, a corto di contanti nel 2008, aveva messo iShares — la sua divisione di ETF con sede a San Francisco — come garanzia per un prestito; quando la divisione iShares è stata messa in vendita, Blackrock l’ha acquisita tramite un accordo in contanti e azioni. Quell’unico accordo ha fatto raddoppiare gli asset di Blackrock.
Blackrock, la maggior società di asset management al mondo, è attualmente considerata il principale indicatore per valutare gli umori degli investitori: quest’anno i clienti di Blackrock hanno ritirato 17,3 miliardi di dollari netti dai fondi esposti alle azioni; comunque, il titolo della società è in rialzo di oltre il 24% da inizio 2018. Inoltre, BLK ha reso oltre il 35% da quando Fidelity Investments ha introdotto due fondi comuni di investimento a zero commissioni, e da allora anche JP Morgan (JPM) e Vanguard Group hanno ridotto a zero le commissioni di trading. Tuttavia, Blackrock è in calo di quasi il 29% da quando il mercato ha iniziato la sua discesa a gennaio, con il trend ribassista di BLK che è sembrato accelerare, ma la società potrebbe trarre vantaggio nel momento in cui i suoi fondi a commissione zero verranno offerti su altre piazze di scambio.
Fondi fissi: perché sono speciali
Una società che raccoglie denaro da molti investitori e lo investe in titoli come azioni e obbligazioni è nota come fondo comune di investimento. I fondi negoziati in Borsa (ETF) sono fondi chiusi che, come i fondi indicizzati, sono a gestione passiva; gli ETF replicano, modellano o tracciano un indice o un altro mix immutabile di portafoglio composto da azioni e/o obbligazioni. Gli ETF sono veicoli di investimento a basso costo perché i rispettivi portafogli vengono impostati al momento dell’emissione, e gli aggiustamenti avvengono solo quando risulta necessario per poter proseguire con quel modello.
Un fondo chiuso richiede il pagamento di una commissione sia in fase di acquisto che di vendita; un ETF può essere sia acquistato che venduto con una commissione dell’1% o anche sensibilmente inferiore, a seconda di dove viene effettuato l’ordine. Attualmente esistono oltre 10.000 fondi comuni di investimento di tutti i tipi a disposizione degli investitori.
Il tipo di fondi da acquistare o anche solo da prendere in considerazione può diventare un lavoro a tempo pieno, e in effetti lo è per i pianificatori finanziari certificati (CFP) e i consulenti di investimento registrati; il tempo trascorso con un professionista può essere un’esperienza di apprendimento e non solo un servizio a pagamento. La maggior parte delle società di consulenza fornisce accesso online ai rispettivi settori di ricerca, oltre a offrire servizi in abbonamento come fanno Bloomberg, Reuters e Zacks. Morningstar consente a un potenziale investitore di ordinare i fondi in base a stile, performance, fattori fondamentali e di sicurezza; il suo servizio premium permette di effettuare ricerche più rigorose grazie a una maggiore profondità di informazioni.
Un terzo del mondo e i migliori ETF internazionali
Un investimento in un mercato estero protegge contro gli imprevedibili ma inevitabili cambiamenti dell’economia. Due terzi di tutti gli asset del pianeta sono denominati in dollari, ma possono accadere cose inaspettate; il motivo per investire lontano dall’economia più dominante del pianeta è quello di proteggersi da qualsiasi evento inaspettato che può accadere all’economia statunitense, che sia per motivi politici, militari o economici.
Se un terzo di un portafoglio, così come un terzo del mondo, deve essere investito in società non statunitensi e se gli ETF vengono scelti come veicolo di investimento più efficiente in termini di costi, allora bisogna considerare le spese per le commissioni di gestione quando si selezionano le opportunità. Ad ogni modo, nonostante le commissioni di gestione possano ridurre il rendimento, l’ostacolo principale per un ETF può essere costituito dalla mancanza di liquidità sul mercato.
Se non hai accesso ai tuoi soldi quando ne hai bisogno, qualsiasi riduzione dei costi lungo il tuo percorso di investimento non ha molta importanza. Gli ETF più piccoli possono essere influenzati in misura molto maggiore dai principali movimenti del mercato rispetto agli ETF più grandi: quando si vende, soprattutto in una giornata di mercato negativa, non solo i prezzi delle azioni potrebbero risentirne, ma gli sconti di mercato sul valore patrimoniale netto degli ETF potrebbero espandersi, soprattutto per le azioni che normalmente scambiano con volumi bassi. In generale, gli ETF più grandi hanno una maggiore liquidità poiché hanno accesso a maggiori fonti di capitale liquido.
Come per qualsiasi mercato azionario, le società estere e gli ETF che li acquistano possono essere classificati in base alle dimensioni e al rischio. Gli ETF sulle large cap straniere (SPDW, TEFA, VEA) possiedono aziende le cui attività sono meglio consolidate rispetto a quelle presenti negli ETF sulle small cap straniere (SCHC, VSS); gli ETF dei Paesi sviluppati comportano meno rischi di fallimento e di insolvenza rispetto a quelli dedicati ai mercati emergenti (IEMG, SPEM, VWO); gli ETF sulle obbligazioni estere (BNDX, EMB) sono più sensibili alle variazioni dei tassi di interesse di mercato e alla volatilità delle valute; infine, una speculazione più mirata attraverso gli ETF azionari internazionali potrebbe includere l’utilizzo di ETF regionali (VGK—Europa, VPL—Pacifico) o di ETF incentrati sui singoli Paesi (ECNS—Cina, FLBR—Brasile).
ETF internazionale | Ticker | Prezzo (in dollari) | Asset (in milioni di dollari) | Rapporto P/E | Commissione % | Dividendo % | Variazione % in 1 anno | Variazione % in 3 anni | Variazione % in 5 anni |
Large cap straniere | |||||||||
Vanguard FTSE Developed Markets | VEA | 40,51 | 67.267,92 | 14,28 | 0,07% | 2,99% | -5,21% | +5,15% | +2,72% |
iShares Core MSCI EAFE | IEFA | 60,06 | 56.460,89 | 14,68 | 0,08% | 2,93% | -4,89% | +5,10% | +2,89% |
SPDR® Developed Wld ex-US | SPDW | 28,85 | 3.312,99 | 14,14 | 0,04% | 2,48% | -4,81% | +5,09% | +2,67% |
Small Cap straniere | |||||||||
Vanguard FTSE All-Wld ex-US SmCp | VSS | 104,09 | 5.167,82 | 14,66 | 0,13% | 2,78% | -7,84% | +5,78% | +2,92% |
Schwab International Small-Cap Eq | SCHC | 33,15 | 2.111,82 | 15,41 | 0,04% | 2,48% | -5,64% | +5,92% | +3,39% |
Mercati emergenti | |||||||||
Vanguard FTSE Emerging Markets | VWO | 38,09 | 54.071,77 | 13,87 | 0,14% | 2,56% | -12,54% | +4,46% | +0,44% |
iShares Core MSCI Emerging Markets | IEMG | 47,97 | 45.554,87 | 12,59 | 0,14% | 2,73% | -11,36% | +5,85% | +0,79% |
SPDR® Emerging Markets | SPEM | 32,50 | 1.459,70 | 13,32 | 0,11% | 1,72% | -10,98% | +6,23% | 1,20% |
Obbligazioni estere | |||||||||
iShares JP Morgan USD Em Mkts Bd | EMB | 105,46 | 14.762,54 | 0 | 0,40% | 4,58% | -5,30% | +3,46% | +3,55% |
Vanguard Total International Bond | BNDX | 54,40 | 11.964,95 | 0 | 0,11% | 2,24% | +1,59% | +2,72% | +3,53% |
Azionario regionale | |||||||||
Vanguard FTSE Europe | VGK | 52,67 | 15.085,61 | 14,95 | 0,10% | 3,42% | -6,99% | +3,67% | +1,95% |
Vanguard FTSE Pacific | VPL | 66,31 | 4.006,42 | 13,3 | 0,10% | 2,60% | -2,98% | +7,57% | +3,76% |
Azionario sui singoli Paesi | |||||||||
iShares MSCI China Small-Cap | ECNS | 41,25 | 18,74 | 9,61 | 0,62% | 3,56% | -17,64% | +0,20% | +1,23% |
Franklin FTSE Brazil | FLBR | 24,33 | 12,13 | 15,7 | +0,19% |
Blackrock, che quest’anno è in calo di quasi il 30% dai massimi e con un trailing P/E di 16, potrebbe essere il beneficiario del passaggio verso investimenti a basso costo; il prezzo delle azioni di Blackrock potrebbe osservare un recupero anche solo tramite la regressione in media. Se il peggio è passato, se le previsioni più nefaste sono svanite e se il mercato ha già scontato altri quattro rialzi dei tassi di interesse, allora non potrebbe esserci nulla di peggio, e le azioni Blackrock sembrano molto economiche.
In conclusione
Solo Brasile e India finora hanno prodotto rendimenti positivi dall’inizio dell’anno; nello stesso periodo, i mercati che hanno perso di più sono quelli cinese, italiano e tedesco. Il rand sudafricano, la lira turca e il peso argentino sono le valute in maggior ribasso a livello globale, ma questi mercati potrebbero aver toccato il minimo a settembre: se queste valute hanno già subito l’impatto maggiore della forte batosta subita dal dollaro USA, si potrebbe scommettere su un rimbalzo di questi Paesi e delle loro economie.
Quindi un ETF internazionale potrebbe ripagare gli investitori, indipendentemente dalle possibili guerre commerciali, dalle preoccupazioni sui tassi di interesse o da eventuali manipolazioni valutarie; potrebbe trattarsi di un’opportunità per trarre vantaggio da un mercato ipervenduto negli investimenti esteri.
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