Claudio da Gama Rose, Institutional Portfolio Manager, di BlueBay Asset Management spiega che dopo l’impatto iniziale la guerra non dà più la direzione. Preferenza agli USA motivata da minor rischio recessione
La crisi in Ucraina ha avuto un impatto ‘sistemico’ sugli spread e in generale sull’universo High Yield nelle primissime settimane di guerra, ma successivamente si è passati a una fase in cui le notizie quotidiane dal fronte degli scontri non stanno più guidando la direzione dei prezzi dei bond High Yield. L’impatto economico comunque rimane di lungo termine e per le aziende significa dover operare con l’assunzione che le sanzioni contro la Russia resteranno in vigore fino a che l’amministrazione Putin venga rimossa, ma anche fino a che punto i politici europei avranno la volontà di implementarle. Non ci sono rimedi a breve termine per la dipendenza dell’Europa dal gas naturale russo, che vede gli USA molto meno impattati essendo esportatori netti di gas verso il resto del mondo e avendo incrementato la capacità di produrre LNG negli ultimi anni.
IMPATTO ENERGIA PIU’ FORTE IN EUROPA
Per questo, Claudio da Gama Rose, Institutional Portfolio Manager, di BlueBay Asset Management, ritiene che i venti contrari che soffiano sulle aziende dalla crisi ucraina siano rappresentati dagli elevati costi dell’energia uniti alle strozzature delle catene di fornitura causate dalla strategia zero-covid della Cina. Dalla prospettiva del credito, sottolinea l’esperto di BlueBay AM, questo ha un impatto più forte sull’Europa che sugli USA e prevede che nel vecchio continente i tassi di default si rivelino dell’1-2% più elevati rispetto a quanto stimato a inizio anno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.