Lunedì l’indice S&P 500 è entrato ufficialmente in territorio di mercato ribassista mentre i mercati finanziari globali continuano a perdere terreno dopo l’ultimo round di dati sull’inflazione negli Stati Uniti.
Lunedì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha perso il 2,7%, l’SPDR Dow Jones Industrial Average ETF Trust (NYSE:DIA) ha ceduto il 2% e l’Invesco QQQ Trust Series 1 (NASDAQ:QQQ) è sceso del 3,5%.
Occhi puntati sulla Federal Reserve
Prosegue dunque a Wall Street la pressione di vendita iniziata venerdì, dopo che il Dipartimento del Lavoro USA ha registrato un aumento dell’8,6% dell’indice dei prezzi al consumo a maggio, la più alta lettura dell’inflazione in qualsiasi mese dal 1981.
Martedì prenderà il via la riunione di due giorni del Federal Open Market Committee: il mercato sta scontando una probabilità del 70,8% che la Federal Reserve aumenti i tassi di interesse di 50 punti base alla riunione di questa settimana, ma le possibilità di un rialzo dei tassi di 75 punti base sono ora salite al 29,2%, secondo CME Group.
“L’idea che sia possibile qualche risultato in stile Riccioli d’oro oppure un atterraggio morbido è ridicolo”, ha dichiarato lunedì Danielle DiMartino Booth, CEO e chief strategist di Quill Intelligence. “Il sentiment dei consumatori è ai minimi storici e le richieste di sussidi di disoccupazione sono aumentate da quando hanno raggiunto il minimo a metà marzo, lasciando pochi dubbi sul fatto che gli Stati Uniti siano entrati in recessione”.
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Lunedì l’S&P 500 è sceso a 3.750 punti, il livello più basso da marzo 2021; l’indice è ora in calo di oltre il 20% dal suo massimo storico di 4.818 a gennaio ed è entrato in territorio di mercato ribassista.
Ci sono stati 14 mercati ribassisti dalla fine della seconda guerra mondiale; il calo mediano del mercato ribassista è stato del 30% rispetto ai suoi massimi recenti e la flessione media è durata 359 giorni, secondo Bespoke Investment Group.
Crollano gli asset di rischio
Le criptovalute, tra cui Bitcoin (CRYPTO:BTC) ed Ethereum (CRYPTO:ETH), hanno subito un duro colpo lunedì, con gli investitori preoccupati per l’inflazione dilagante che hanno scaricato gli asset di rischio.
Il prezzo di Bitcoin è sceso del 15,9% a circa 23.500 dollari, mentre Ethereum ha perso il 18,3% a circa 1.230 dollari.
I titoli big tech sono stati tra i più colpiti lunedì mattina: le azioni di NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA) hanno perso il 6,3%, Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) ha ceduto il 6,1% e Amazon.com, Inc (NASDAQ:AMZN) ha segnato -4,9%.
Il punto di vista di Benzinga
Sembra improbabile che a questo punto il FOMC aumenti i tassi di interesse dello 0,75% questa settimana, dato che gli investitori potrebbero interpretare un rialzo così ampio come un segnale di panico da parte della Federal Reserve.
Gli investitori dovrebbero aspettarsi un rialzo dei tassi dello 0,5%, ma il tono dell’analisi di accompagnamento del presidente della Fed Jerome Powell probabilmente avrà un impatto rilevante sul sentiment degli investitori in futuro.
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