Non tutti i progetti infrastrutturali sono uguali e ogni singolo investimento ha caratteristiche e sensibilità specifiche: Simone Zaccari, Director of Institutional di Columbia TI ha realizzato un focus su questa tematica di grande attualità
Columbia Threadneedle Investments ha realizzato una analisi nella quale si evince che in un contesto d’inflazione elevata, crescita economica incerta e tassi d’interesse in aumento, sia probabile che le caratteristiche difensive degli investimenti infrastrutturali vengano messe alla prova nei prossimi anni. Del resto, gli investitori si sono tradizionalmente esposti alle infrastrutture in ragione della bassa correlazione con i mercati finanziari e le economie più ampie, della protezione dall’inflazione, della solida conservazione del capitale e dei rendimenti stabili su base corretta per il rischio – a fronte di significative componenti di rendimento. Tuttavia, sebbene negli ultimi 10-15 anni i fondi infrastrutturali non quotati abbiano generato una solida performance d’investimento, la variabilità di tale performance è stata superiore alle aspettative. È stato più come investire in private equity.
GLI ATTIVI INFRASTUTTURALI
Secondo l’analisi Columbia TI, gli investitori cercano una generazione costante di performance e rendimenti, in un universo d’investimento complesso come quello delle infrastrutture ed è per questo fondamentale che i portafogli siano ben diversificati, e che la diversificazione avvenga tenendo conto dei diversi modi in cui i fattori macroeconomici influiscono su ciascun attivo infrastrutturale, considerando la sensibilità dei suoi ricavi e la fase del ciclo di vita. Contrariamente a quanto si pensi, Columbia TI ritiene che gli attivi infrastrutturali non proteggano automaticamente gli investitori dalla volatilità del ciclo economico. Tuttavia, possono farlo se si adotta un approccio sistematico e dinamico per sfruttare il potere di diversificazione di questa classe di attivi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.