Nella mattinata asiatica i prezzi del petrolio hanno registrato un lieve rimbalzo dopo essere scesi ai minimi plurimensili a seguito di un improvviso aumento delle scorte, che indica un calo della domanda negli Stati Uniti.
Cosa è successo
Nella settimana terminata il 29 luglio le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 4,5 milioni di barili a quota 426,6 milioni, ha comunicato l’Energy Information Administration. Anche le scorte di benzina hanno sorprendentemente registrato una crescita poiché la domanda ha registrato una battuta d’arresto.
Cosa bisogna sapere
Gli inventari di petrolio presso il centro di consegna dei futures statunitensi di Cushing (Oklahoma) sono aumentati di 926.000 barili durante la settimana, secondo Reuters.
Il punto di vista dell’esperto
“Ci si sarebbe aspettati che le esportazioni aumentassero mentre il Brent/WTI stava perdendo terreno, ma le esportazioni sono diminuite di oltre un milione di barili durante la settimana”, ha dichiarato Bob Yawger, direttore dei futures energetici di Mizuho, secondo il report.
Gli sviluppi dal lato dell’offerta
L’OPEC+, ovvero l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati, tra cui la Russia, hanno deciso di aumentare l’obiettivo di produzione del greggio di appena 100.000 barili al giorno da settembre.
Movimento dei prezzi
Al momento della pubblicazione, i futures sul WTI erano in calo dello 0,36% a 90,33 dollari al barile e i futures sul Brent cedevano lo 0,63% a 96,17 dollari al barile.
Leggi anche: Balzo di Alibaba in vista degli utili, Hang Seng in rialzo