L’ex contractor dell’intelligence americana Edward Snowden, fuggito dall’accusa dopo aver divulgato informazioni altamente sensibili dalla National Security Agency (NSA) nel 2013, ha ottenuto la cittadinanza dalla Russia lunedì.
Snowden era uno dei 75 stranieri elencati nel decreto firmato lunedì dal presidente russo Vladimir Putin per aver ottenuto la cittadinanza russa.
Snowden è diventato cittadino russo mentre Putin dichiava che 300.000 russi che avevano completato la coscrizione sarebbero stati chiamati alle armi per lanciare un’offensiva sul lato sud-orientale dell’Ucraina.
Nonostante il breve servizio militare, Snowden non verrà chiamato perché non ha mai prestato servizio militare russo.
Snowden ha ricevuto la residenza permanente in Russia nel 2020 dopo aver lasciato gli Stati Uniti e ha dichiarato all’epoca che intendeva richiedere la cittadinanza senza abbandonare quella americana.
Dopo la decisione di Putin di avviare una “operazione militare speciale” in Ucraina, le relazioni tra Washington D.C. e Mosca hanno raggiunto il punto più basso da decenni.
I sostenitori di Snowden, 39 anni, lo considerano un informatore coraggioso che desidera difendere le libertà civili americane; tuttavia i funzionari dell’intelligence statunitense lo accusano di mettere in pericolo il personale americano e la sicurezza nazionale.
Attualmente Snowden sta affrontando accuse negli Stati Uniti che potrebbero condannarlo a decenni in prigione, eppure nel 2019 ha dichiarato la sua disponibilità a tornare dietro assicurazione di un processo equo.
Snowden, che era un dipendente e subappaltatore della NSA, è stato accusato di aver rubato proprietà governative e di aver divulgato informazioni riservate riguardanti la sicurezza nazionale e l’intelligence americane. Ciascuno dei tre reati comporta possibilmente un condanna a 10 anni, secondo l’AP.
In una causa separata, il Dipartimento di Giustizia ha affermato che Snowden aveva infranto gli accordi di riservatezza con le agenzie di intelligence e che avrebbe dovuto non ricevere profitti dalla sua biografia, “Permanent Record”.
In un comunicato stampa emesso dal dipartimento, si afferma che la Corte distrettuale per il distretto orientale della Virginia si è pronunciata a favore degli Stati Uniti sulla questione della responsabilità e ha ritenuto che Snowden abbia violato i suoi obblighi contrattuali e fiduciari nei confronti della CIA e della NSA pubblicando il libro, oltre a formulare «osservazioni preparate nell’ambito della revisione pre-pubblicazione, ma riserva il giudizio sulla portata di tali violazioni e sui rimedi dovuti al governo».
Il 29 settembre 2020, «il tribunale ha emesso una sentenza a favore del governo per un importo superiore a 5,2 milioni di dollari e ha imposto un trust a beneficio degli Stati Uniti su quelle somme e su qualsiasi altro denaro, royalty o altri vantaggi finanziari derivati a Snowden da “Permanent Record” e 56 specifici discorsi».
Foto Sorbis tramite Shutterstock
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