PARIGI, 7 febbraio 2023 /PRNewswire/ — La facilità con cui un’opera d’arte può essere scambiata dipende da diversi fattori a cominciare dall’equilibro domanda/offerta per le opere dell’artista che l’ha creata e la rarità del singolo pezzo in questione. Ma in realtà anche un capolavoro raro può rilevarsi difficile da vendere se ci sono pochi collezionisti in grado di partecipare alla sua asta o se il suo valore è molto incerto. Gli strumenti sviluppati da Artprice consentono di anticipare gli scenari diversi identificando le dinamiche che stanno dietro il mercato di ogni artista, un processo che prevede l’individuazione di tutte le opere realmente simili per ogni artista.
L’autorità di vigilanza dei mercati finanziari della Francia (l’AMF) fornisce una definizione relativamente aperta e ampia della nozione di “liquidità”: Un’attività finanziaria (azioni, obbligazioni ecc) si definisce “liquida” quando può essere comprata o venduta rapidamente, senza che la sua vendita abbia qualsiasi impatto significativo sul prezzo. La nozione di “liquidità” riflette la facilità con cui un’attività può essere scambiata. Per estensione la nozione di liquidità viene applicata ai mercati: quanto più un mercato è “liquido”, tanto più facile, veloce ed economico è quello di effettuarvi transazioni.
Ma come Thierry Ehrmann, AD di Artmarket.com e fondatore di Artprice sottolinea, la liquidità di un’opera d’arte non può essere paragonata a quella di un’attività finanziaria. La procedura per includere una data opera d’arte in un catalogo d’asta può richiedere diverse settimane o anche mesi e i costi di transazione d’asta possono facilmente raggiungere il 20% o addirittura il 30%, mentre le gallerie possono addebitare anche di più. Detto questo, tra gli 803.000 artisti elencati da Artprice, ci sono profili di mercato molto diversi, e queste differenze di solito dipendono principalmente da come si sta inclinando il delicato equilibro tra l’offerta e la domanda.
Artprice identifica quattro profili particolarmente singolari:
1. I “Grandi maestri”: un’offerta molto limitata con richiesta eccessiva
Quando il Salvator Mundi di Da Vinci riemerse nel 2016 (dopo aver lasciato il porto franco di Ginevra), pochi esperti furono in grado di prevedere che il suo prezzo avrebbe raggiunto 450 milioni di dollari. Anche oggi, la battaglia di offerta tra i due miliardari, uno dei quali è stato il Principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, rimane avvolta nel mistero. Ma non c’è dubbio che l’estrema rarità delle opere di Leonardo abbia giocato un ruolo fondamentale nell’ “incertezza” sul reale valore di mercato dell’opera.
Infatti è proprio per queste firme estremamente ricercate che le garanzie di vendite sono state inizialmente sviluppate con l’obiettivo di rassicurare i venditori. Oggi questo meccanismo sta diventando più sistematico; durante la vendita recente della collezione di Paul G. Allen, tutti i pezzi sono garantiti dal banditore. Tra di loro, un unico dipinto di Gustave Klimt che era stato offerto all’asta per due anni, è stato finalmente venduto per 104 milioni di dollari.
I mercati per le opere dei Grandi Maestri sono circondati da gruppi di opere con relative attribuzioni “scuola di”, “seguace di”, “cerchia di”, ecc. Nel novembre 2022, Christie’s, a Parigi, ha venduto un Salvator Mundi “attribuito a Leonardo da Vinci” per 1,1 milioni di dollari (comprese le tasse), sebbene l’opera fosse stimata tra 10.000 e 15.000 dollari.
www.artprice.com/artist/17205/leonardo-da-vinci/painting/28647612/salvator-mundi
2. Gli artisti Blue-Chip: un’offerta regolare con una domanda elevata
D’altra parte, le opere di artisti come Picasso e Monet, essenzialmente dipinti, vengono scambiate ogni anno in numero sufficiente in modo da poter seguire l’evoluzione generale dei prezzi. Le aste possono essere sempre direttamente influenzate da eventi particolari, da spese eccessive o perfino da circostanze negative, ma il valore delle opere di questi artisti segue generalmente una logica relativamente meccanica basata sui risultati più recenti per pezzi simili.
L’indice di Artprice100© è concentrato su tali firme e mentre i loro prezzi sono aumentati vertiginosamente negli ultimi vent’anni, le soluzioni di frazionamento consentono di investire nelle loro opere senza dover pagare l’intero prezzo di acquisto (attraverso la partecipazione finanziaria).
Alcuni di questi artisti hanno anche prodotto disegni, stampe e in alcuni casi in grandi quantità, e queste opere consentono ai collezionisti di acquistare pezzi “più piccoli” che possono diventare anche molto preziosi. Nel marzo 2022 un’incisione di Pablo Picasso intitolata Le repas frugal (1904) ha superato per la prima volta la soglia di 8 milioni di dollari.
www.artprice.com/artist/22796/pablo-picasso/print-multiple/26211054/le-repas-frugal
3. Artisti locali: un’offerta abbondante con una domanda limitata
Per quanto riguarda le firme meno note nella storia dell’arte, il mercato delle aste d’arte offre una gamma abbondante ed estremamente diversificata di opere di quasi ogni periodo e movimento artistico (anche se la “storia dell’arte’ di per sé è ancora ampiamente dominata dagli artisti bianchi).
Per molte di queste firme, vendite più o meno modeste tendono a verificarsi in un singolo paese o talvolta in una regione particolare. Questo può essere perché la domanda è concentrata in un luogo o perché lì i risultati sono generalmente più alti o semplicemente per ragioni storiche le opere di questi artisti sono messe in vendita da case d’asta che si sono specializzate nelle loro opere.
Per esempio, ben 124 opere dell’artista tedesco Hans Von Faber du Faur (1863-1940), figlio di Otto Von Faber du Faur, sono state vendute nel 2022 a un prezzo medio di 200 dollari, alle quali sono stati aggiunti 89 lotti invenduti. Tuttavia, sono stati tutti offerti in un’unica sessione ospitata online il 14 luglio 2022 dal banditore tedesco, Michael Zeller.
4. Artisti riservati: un’offerta limitata con poca domanda
Nel 2022 Artprice ha registrato un numero record storico di transazioni di aste d’arte: più di 1 milione di lotti attribuiti a più di 170.000 artisti. Di questi, 34.000 artisti hanno avuto una o più opere offerte all’asta, ma nessuna di queste ha raggiunto il prezzo di riserva. Inoltre, più di due terzi di tutti gli artisti le cui opere sono state messe all’asta nel 2022, sono visualizzati solo da una a cinque volte. Sfortunatamente, questa frequenza è troppo bassa per calcolare con certezza l’evoluzione dei loro prezzi.
Tuttavia, è talvolta tra queste firme, un po’ fuori moda o dimenticate, che si fanno le scoperte più sorprendenti. In questa categoria rientrano anche giovani artisti visivi che non hanno ancora vissuto il loro momento di gloria.
Utilizzando questi quattro profili molto diversi, Artprice può iniziare il processo per calcolare la liquidità degli artisti sul mercato dell’arte. Questo parametro dovrebbe interessare tutti i collezionisti per i quali la liquidità delle opere riveste una certa importanza, nonché tutti gli utenti di nuove piatteforme che offrono soluzioni per l’investimento finanziario esclusivamente per l’arte.
Immagini:
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Il rapporto del primo semestre 2022 di Artprice: il mercato dell’arte torna a crescere fortemente in Occidente
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