Gli esperti di Newton e BNY Mellon Investment Management rilevano che comunque la fine della politica monetaria ultra-accomodante ha migliorato le prospettive del mercato dei bond che si sta normalizzando
Il collasso di Silicon Valley Bank ha causato onde d’urto globali su mercati già alle prese con alta inflazione, strette monetarie e incertezze geopolitiche, dalla guerra in Ucraina alle tensioni tra Cina e USA. La volatilità che ne è seguita ha spinto i rendimenti dei bond del Tesoro americani in violento ribasso, il più forte dalla crisi del 2008, con gli investitori in cerca di un porto sicuro. Le autorità Usa sono arrivate in soccorso, ma i mercati restano incerti con timori di impatto più ampio sui settori bancario e tecnologico.
MODELLI DI BUSINESS CHE ORA NON STANNO PIÙ A GALLA
Secondo gli esperti di Newton e BNY Mellon Investment Management, il crack della SVB potrebbe generare un aumento dei tassi di default corporate, anche se la ritirata delle banche centrali da una politica ultra-espansiva ha migliorato le prospettive del mercato dei bond. Paul Brain, capo del fixed income di Newton Investment Management ritiene comunque che la lunga fase di bassi tassi di default possa essere esaurita, in quanto era sostenuta dal Quantitative Easing e dai tassi estremamente bassi che hanno alimentato un “cattivo sistema” con il risultato di alta inflazione e modelli di business che stavano a galla solo grazie al denaro facile, il che alla fine provocherà un’ondata di default sul mercato…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.