In America tre fallimenti in pochi giorni, mentre le borse europee hanno passato momenti di spavento. Cosa sta succedendo sui mercati e cosa, invece, dovrebbe avvenire. Parola d’ordine: no panic
Che succede alle banche?
Solo settimana scorsa abbiamo analizzato il momento delle criptovalute a partire dalla liquidazione della Silvergate Bank, poi è successa una cosa simile alla Signature Bank – altro nome legato alle cripto. Ora, a distanza di qualche giorno, ci ritroviamo a parlare anche del fallimento della Silicon Valley Bank, sedicesima banca degli States e specializzata nel mondo delle startup tech. Non contenti, in Europa bisogna anche fare i conti con le grane che sta passando Credit Suisse.
Sono stati giorni in cui non si è tirato il fiato, e tra i commentatori fioccano i paragoni con il caso della Lehman Brothers, facendo riaffiorare profonde preoccupazioni sulla tenuta del sistema.
Panico? Panico. Tant’è vero che sui vari media si è parlato subito di profonde ripercussioni su scala mondiale. Sia a Wall Street che in Europa ci si chiede quanto questa situazione impatterà su tutti noi, ma il pensiero positivo deve rimanere la corrente maggiore.
Per spiegarne il perché siamo andati alla radice della questione, fino a una cittadina prussiana del 1700.
ALLARME TSUNAMI?
Iniziamo a fare una distinzione importante: la situazione in cui era immersa la SV Bank è molto diversa da quella svizzera. La prima ha dovuto fare i conti con dinamiche di mercato avverse rispetto alle proprie posizioni d’investimento, mentre sul Vecchio Continente le borse – già in tensione anche per gli avvenimenti in America – hanno reagito negativamente a una dichiarazione del presidente della Saudi National Bank, Ammar Al Khudairy, che a margine di un’intervista a Bloomberg Tv ha escluso nuovo capitale all’istituto svizzero. Il terremoto che ha colpito la SV Bank infatti ha un’origine ben precisa, e si trova nella differenza di andamento nel mondo delle startup tech prima e dopo l’inflazione. Inoltre, il paragone tra i due casi non regge proprio per via dell’ecosistema bancario in cui si muove Credit Suisse: quello svizzero – già con le proprie regole – e quello Europeo – ancora più vasto e regolamentato. Quindi calma: la finanza mondiale non verrà inondata da uno tsunami come dopo il fallimento della Lehman Brothers…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.