Le politiche e i regolamenti locali per affrontare i problemi della sostenibilità presentano limiti in quanto sono spesso facilmente aggirabili: RBC BlueBey Asset Management suggerisce intese ampie e globali
Se si analizza la Germania, la prima economia europea per popolazione e industrie, appare evidente quanto una parte consistente del Vecchio Continente sia ancora dipendente dai combustibili fossili. Fino al 2011 un quarto dell’energia elettrica del Paese era generata dal nucleare ma, dopo il disastro di Fukushima, Berlino ha deciso di abbandonare completamente l’energia atomica nel 2022. Sebbene la Germania stia dando priorità alla decarbonizzazione della propria economia, attualmente metà della sua energia elettrica proviene da fonti non rinnovabili, tra cui il 35% da carbone e lignite.
ISLANDA LEADER IN EUROPA NELLE RINNOVABILI
All’opposto dell’Islanda che invece produce circa 55 kilowattora da rinnovabili per persona, ossia quattro volte di più degli Stati Uniti e ben oltre il doppio della Norvegia, piazzata al secondo posto. “L’Islanda produce inoltre una serie di importanti metalli per l’industria, con il 100% di elettricità rinnovabile, che le consente di vantare emissioni di CO2 10 volte inferiori a quelle che si avrebbero se queste attività fossero trasferite in Cina, Paese ad alta intensità energetica” fanno sapere Elma de Kuiper, Portfolio Manager, European Equity, e Freddie Fuller, RBC European Equity Product Specialist, RBC BlueBay Asset Management…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.