Tra gli investitori prevale il nervosismo per la frenata cinese e l’attesa sul tetto al debito USA, con l’accordo al voto del Congresso. L’euro arretra contro dollaro ai minimi da marzo mentre prosegue il declino del petrolio
Dopo la Spagna, anche Germania e Francia registrano un rallentamento oltre le attese dell’inflazione a maggio, rispettivamente al 6,3% annuo dal 7,6 % di aprile nel primo caso e al 6% dal 6,9% nel secondo, suscitando speranze che la Bce possa mettersi in pausa nei rialzi dei tassi già a luglio. I dati hanno spedito l’euro in ribasso contro dollaro, sotto 1,07 e ai minimi da metà marzo, ma non hanno offerto supporto alle principali Borse Europee, che viaggiano in netto calo, con la frenata cinese che pesa sul sentiment degli investitori, che sono anche in attesa del passaggio in Congresso dell’accordo sul tetto al debito federale USA.
Milano fa un po’ peggio delle altre in Europa con l’indice FTSE MIB schiacciato a 26.000 punti, dopo che in Italia l’inflazione ha rallentato meno delle attese al 7,6% a maggio. I ribassi sono diffusi su tutto il listino, da Eni e petroliferi che risentono del petrolio in calo, alle utility con Enel, ai bancari, fino agli industriali con Prysmian, Leonardo e Pirelli.
Sul mercato valutario, l’euro scivola ben sotto quota 1,07 contro dollaro, mentre sono in ribasso i rendimenti dei principali titoli di Stato, con i Btp a 10 anni appena sotto il 4,1% e il Bund tedesco sotto il 2,3%. Tra le commodity continua il calo del prezzo del petrolio che arretra intorno al 4% con il WTI che passa di mano sotto 69 70 dollari, e il Brent appena sopra i 73 dollari.
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.