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    Homepage » Hamas, “insider trading” sugli attacchi in Israele?

    Hamas, “insider trading” sugli attacchi in Israele?

    Piero CingariBy Piero Cingari05/12/2023 Mercato Azionario 3 min. di lettura
    Hamas, “insider trading” sugli attacchi in Israele?
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    Uno studio accademico condotto da Robert J. Jackson, Jr. dell’Università di New York e Joshua Mitts dell’Università di Columbia, pubblicato il 4 dicembre, ha scoperto un preoccupante modello nei mercati finanziari: i trader potrebbero aver sfruttato la conoscenza degli attacchi terroristici.

    Lo studio documenta meticolosamente i modelli di trading insoliti nelle azioni e negli ETF di aziende israeliane prima dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, sollevando seri problemi etici e legali.

    Attività di short selling senza precedenti nell’ETF di azioni legate a Israele

    I ricercatori hanno rivelato che l’iShares MSCI Israel ETF (NYSE:EIS) ha registrato un significativo e atipico aumento delle vendite allo scoperto solo cinque giorni prima dell’attacco del 7 ottobre.

    Questo fenomeno non era solo statisticamente insolito ma anche economicamente significativo, come ha mostrato lo studio, con quasi tutto il volume di trading fuori borsa del 2 ottobre segnalato a FINRA consistente in vendite allo scoperto.

    Jackson, Jr., Robert J. e Mitts, Joshua, Trading on Terror? (3 dicembre 2023). Disponibile su SSRN: https://ssrn.com/abstract=4652027

    Aumento degli interessi a breve termine sulle azioni israeliane negoziate internamente, forte aumento delle opzioni put

    Lo studio ha anche scoperto che si è osservato un significativo aumento degli interessi a breve termine nella Borsa di Tel Aviv (TASE) proprio prima dell’attacco. Tuttavia, la tendenza non è stata vista nelle società israeliane presenti sulle borse americane.

    In un caso specifico, Bank Leumi (OTCPK:BLMIF) ha subito un’attività di vendita allo scoperto sostanziale, dove sono state vendute allo scoperto 4,43 milioni di nuove azioni dal 14 settembre al 5 ottobre. Questa attività di trading ha portato a profitti o potenziali perdite evitate stimate a 30 milioni di NIS, evidenziando solo uno tra le centinaia di titoli negoziati sulla TASE.

    I ricercatori evidenziano anche un aumento sostanziale dell’interesse aperto per contratti di opzioni rischiose a breve termine su società israeliane quotate su borse statunitensi. A causa della natura del trading di opzioni, questi tipi di prodotti erano molto probabilmente in grado di generare un profitto immediatamente dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023.

    Lo studio mette a confronto due gruppi di opzioni su azioni israeliane: un gruppo che scade il 13 ottobre e l’altro che scade dopo quella data. Inizialmente, entrambi i gruppi mostravano livelli simili di interesse aperto all’inizio di settembre. Tuttavia, all’avvicinarsi della data dell’attacco di Hamas, è emersa una significativa divergenza delle tendenze.

    In particolare, l’interesse aperto per le opzioni in scadenza il 13 ottobre è aumentato vertiginosamente, registrando un aumento di oltre il 500% prima degli attacchi.

    Implicazioni e Raccomandazioni Degli Autori

    La società dovrebbe incentivare la divulgazione di informazioni critiche per prevenire tragedie? Gli autori propongono di sostituire i profitti del trading con diverse ricompense per i trader che segnalano tali informazioni alle autorità.

    Lo studio non solo chiede una rigorosa revisione delle normative di mercato e degli standard etici per prevenire lo sfruttamento di informazioni sensibili per il guadagno finanziario, soprattutto quando si tratta di questioni di sicurezza nazionale e di vita umana. Ma è anche un campanello d’allarme per affrontare una potenziale falla pericolosa nell’intersezione tra finanza e sicurezza globale.

    Foto: Shutterstock

    azioni israeliane Israele Israele Hamas Medio Oriente

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