In seguito all’intervento dell’antitrust, Adobe abbandona l’intenzione di acquisire il rivale leader nella progettazione di UX/UI
Quando lo scorso settembre Adobe ha comunicato l’intenzione di comprare Figma per 20 miliardi di dollari, il mondo della tecnologia è stato scosso da un fremito. Parliamo di un’azienda, Figma, capace in poco tempo di rivaleggiare nella progettazione di UX/UI con Adobe e col suo Adobe XD, e più volte indicata come una storia di successo. Incapace di tenere il passo di un underdog sbucato da nulla, Adobe aveva pensato bene di procedere all’acquisizione del rivale per un valore di 20 miliardi di dollari. Perché se non puoi combatterli, è meglio farseli amici. In queste ore, però, ecco l’annuncio del passo indietro.
MA COSA STAVA COMPRANDO ADOBE?
I software di design UI e UX sono applicazioni dedicate alla creazione e allo sviluppo di interfacce utente (UI) e all’ottimizzazione dell’esperienza utente (UX). I programmi per il design UI si focalizzano sull’aspetto visivo e sul funzionamento delle interfacce, mentre quelli per il design UX si dedicano a migliorare l’interazione complessiva dell’utente con il prodotto o servizio. Ad esempio, un’applicazione come Figma è particolarmente utile quando si lavora allo sviluppo di una nuova app mobile, e si voglia valutarne l’usabilità e le funzionalità prima del lancio sul mercato. Allo stesso modo, un’azienda che desideri rinnovare il proprio sito web, utilizzando gli strumenti di progettazione UI può ideare un nuovo layout, mentre con gli strumenti UX può garantire che questo sia semplice da navigare per gli utenti finali…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.