Le vendite di Nintendo sono in calo e c’è bisogno di una scossa. Ma i risultati della nuova console, nel lungo periodo, potrebbero essere inferiori al passato
All’inizio, nel 2016, 2,74 milioni. Poi 6,4 milioni nel 2017, 15,05 nel 2018, 16,95 nel 2019 e 21,03 nel 2020. Fino ad arrivare al massimo di 28,83 milioni nel 2021. Poi, l’inizio del declino: 23,06 milioni nel 2022 e 17,97 nel 2023. Questo, in numeri, l’andamento della Nintendo Switch, la console dei miracoli di Nintendo capace di invertire il trend al ribasso della Wii U, macchina che per la prima in molti anni aveva messo in discussione il tocco magico del colosso di Kyoto. Ma se c’è una cosa in cui la Grande N è sempre stata brava, è pescare nel mare blu, ossia nei nuovi mercati inesplorati; lasciando gli altri ad azzannarsi nel mare rosso, ossia i mercati esistenti.
LA CONSOLE IBRIDA
Così amava teorizzare Satoru Iwata, amministratore delegato di Nintendo tristemente scomparso nel 2015, a soli 56 anni. E così ha fatto Nintendo Switch, una console ibrida con la quale divertirsi tanto nel proprio salotto, quanto in mobilità. Un approccio del tutto originale, che ha rivoluzionato il mondo del gaming generando anche figli illustri come lo Steam Deck. Ma mentre la console portatile di Valve è un concentrato di tecnologia, la Switch, in piena tradizione Nintendo, è un hardware d’annata rivenduto a prezzo premium. Capace però di prestazioni impensabili grazie alla proverbiale maestria degli sviluppatori giapponesi di spremerlo fino all’ultimo bit. Ma nulla è eterno e, grazie anche all’arrivo della next-gen di Sony e Microsoft, la Switch ha iniziato a mostrare sempre più i segni del tempo. I risultati del trimestre di settembre hanno costretto Nintendo a dichiarare una diminuzione del 4% dei ricavi anno su anno, con l’utile crollato del 19%. Ecco allora spiegato perché, per gli analisti, questo sarà l’anno della nuova console di Nintendo…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.