Nel contesto delle normative fiscali italiane, i contribuenti hanno una scadenza imminente da rispettare. Secondo i report, hanno tempo fino al 20 marzo per saldare le prime tre rate della rottamazione delle cartelle fiscali senza perdere i benefici previsti.
Cosa è successo
La scadenza del 20 marzo riguarda anche le prime due rate della definizione agevolata, con scadenza 31 gennaio e 28 febbraio 2024, per i soggetti colpiti dagli eventi alluvionali di maggio 2023 residenti nei territori indicati nell’allegato 1 al Decreto Legge n. 61/2023, il cosiddetto decreto Alluvione.
I pagamenti possono essere effettuati attraverso vari canali, tra cui banche, sportelli bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill, internet banking, uffici postali, tabaccai e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it o con l’App Equiclick tramite la piattaforma pagoPa.
Se il pagamento non viene effettuato, viene eseguito oltre il termine ultimo o è di ammontare inferiore rispetto all’importo previsto, i benefici della definizione agevolata verranno meno e quanto già corrisposto sarà considerato a titolo di acconto sul debito residuo.
Perché è importante
Il rispetto di questa scadenza è fondamentale per i contribuenti italiani che desiderano beneficiare della rottamazione delle cartelle fiscali. Questa misura, introdotta per agevolare il pagamento dei debiti fiscali, offre la possibilità di estinguere le proprie pendenze con il fisco attraverso il pagamento di rate agevolate. Tuttavia, il mancato rispetto dei termini di pagamento può comportare la perdita dei benefici previsti e l’importo già versato sarà considerato come un acconto sul debito residuo.