Clément Inbona, Fund Manager de La Financière de l’Échiquier, analizza la situazione del settore e si interroga sulla società di Elon Musk che deve fronteggiare l’invasione dei veicoli prodotti in Cina
La mobilità, al centro dello sviluppo umano, è da sempre un tema divisivo, un po’ come ogni innovazione. Oggi più che mai: quando si parla di auto elettriche non mancano le polemiche e si mettono a dura prova le relazioni geopolitiche. Ne è convinto Clément Inbona, Fund Manager de La Financière de l’Échiquier, che si interroga sugli scenari.
INCENTIVI, SUSSIDI E RISCHIO DUMPING
“Negli ultimi anni – spiega – le grandi potenze economiche mondiali non hanno esitato, al fine di generare preziose economie di scala, a sovvenzionare lo sviluppo del settore e quello della produzione di batterie, con azioni dirette a favore degli industriali o agevolandone indirettamente l’adozione da parte dei consumatori. Di fonte a queste distorsioni dei mercati, si moltiplicano le accuse di dumping da parte della Cina, degli Stati Uniti e dell’Europa. Anche Janet Yellen, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, ha di recente espresso preoccupazione per ‘le ricadute globali dell’eccesso di capacità produttiva in Cina’ benché, in tema di sussidi, pure gli Stati Uniti siano da biasimare con, ad esempio, l’Inflation Reduction Act”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.