Con una svolta inaspettata, le prime cinque banche italiane hanno riportato ben sei miliardi di utili nel primo trimestre del 2024. Questo nonostante una notevole diminuzione del numero di filiali e di dipendenti.
Cosa è successo
Un recente report rivela che le principali banche italiane hanno registrato una sostanziale impennata dei profitti nel primo trimestre del 2024. Parallelamente, le banche hanno registrato un aumento della produttività e una diminuzione del rapporto costi/ricavi, nonostante la riduzione del numero di filiali e dipendenti rispetto allo scorso anno.
Negli ultimi cinque anni, le banche hanno rafforzato la loro base patrimoniale riducendo le attività ponderate per il rischio e i prestiti. La maggiore redditività è stata utilizzata per ricompensare gli azionisti attraverso dividendi e riacquisti, come da analisi della Fondazione Fiba di First Cisl.
I ricavi operativi di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM, Mps e Bper hanno registrato un aumento del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. La crescita del 15% del margine di interesse, unita all’aumento del 4,9% delle commissioni nette, ha migliorato significativamente la performance delle banche. Gli utili sono aumentati del 25,1%, raggiungendo i sei miliardi di euro.
I costi hanno continuato a diminuire: il rapporto cost/income si è attestato al 39,8%, rispetto al 43,1% di un anno fa. La riduzione delle filiali e dei dipendenti ha avuto un impatto positivo sulla riduzione dei costi. Anche il rapporto tra costo del personale e ricavi operativi è diminuito, passando dal 26,6% al 24,8%. Nel frattempo, la produttività è aumentata, a dimostrazione del contributo significativo della manodopera.
Perché è importante
La capitalizzazione delle banche italiane è ampiamente in linea con l’Europa. Le banche sono riuscite a migliorare la loro posizione patrimoniale riducendo le attività ponderate per il rischio. Le scelte operate dalle banche italiane si riflettono sulla qualità del credito, che nel periodo in esame ha visto una sostanziale diminuzione del rapporto Npl lordi.
La Fondazione Fiba di First Cisl evidenzia una forte ripresa in termini di redditività delle banche italiane. L’Italia ha registrato un Roe record del 13,7% nel 2023, superiore del 50% rispetto alla media delle principali banche europee.
Le banche italiane hanno potuto beneficiare maggiormente dell’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE. Questa situazione si è verificata grazie a una maggiore presenza di impieghi indicizzati all’Euribor e a un minore adeguamento all’aumento della remunerazione della raccolta retail.
Nonostante l’ottimo stato di salute del sistema bancario, Riccardo Colombani, Segretario Generale della First Cisl, commenta le ombre sulle prospettive di sviluppo del Paese, considerando il diverso comportamento dei sistemi bancari europei.
Colombani spiega inoltre che occorre creare le condizioni affinché le banche italiane siano uno dei principali motori del Paese nel ridisegnare l’economia e la società, cosa assolutamente indispensabile e urgente.
Per molti anni a venire, avremo bisogno di consistenti investimenti privati nell’economia reale, per gestire la transizione digitale ed ecologica. Forti incentivi alla mobilitazione del risparmio privato devono essere accompagnati da politiche di erogazione del credito per stimolare la trasformazione dei sistemi produttivi. Con un costo del lavoro che è meno di un quarto dei ricavi totali, è necessario investire nel coinvolgimento dei lavoratori piuttosto che insistere su un’ulteriore e immotivata riduzione dei livelli occupazionali.
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