Charles Hoskinson, fondatore di Cardano, ha di recente parlato con il presidente Joe Biden della sua attuale posizione sulle criptovalute, in particolare per quanto riguarda le prossime elezioni presidenziali. Hoskinson ha fatto parte del team fondatore di Ethereum prima di abbandonarlo per concentrarsi sullo sviluppo di una nuova blockchain chiamata Cardano. La blockchain dà la priorità alla creazione di cambiamenti sociali fornendo casi d’uso utili alla società.
Hoskinson ha iniziato una trasmissione su X il 9 maggio per discutere di “Biden e criptovalute”. Ha subito criticato l’amministrazione Biden, accusandola di cercare attivamente di “distruggere l’industria americana delle criptovalute” e affermando che “un voto per Biden è un voto contro l’industria”.
I commenti sono arrivati dopo il veto posto da Biden su una recente risoluzione. Lo Staff Accounting Bulletin No. 121 (SAB 121) della SEC era in discussione al Congresso, in quanto la maggioranza sperava di respingere la proposta di alleggerire le restrizioni sulla capacità delle banche di interagire con le criptovalute.
La proposta obbligherebbe le banche a riportare nei loro bilanci i token digitali posseduti dai clienti. Questo potrebbe comportare un enorme aumento dei costi di contabilità, che potrebbe dissuadere alcune banche dall’offrire asset digitali.
Tuttavia, si prevede che la bocciatura sarà inefficace, in quanto l’amministrazione Biden ha promesso di porre il veto, consentendo alla SEC di continuare il suo lavoro volto a proteggere gli investitori nei mercati dei cripto-asset e a salvaguardare il sistema finanziario in generale. L’amministrazione Biden prosegue affermando che il SAB 121 è stato “emesso in risposta a rischi tecnologici, legali e normativi dimostrati che hanno causato perdite sostanziali ai consumatori”.
Hoskinson ritiene che la SEC stia oltrepassando i propri limiti e stia utilizzando regolamenti ampiamente superati per sostenere la propria posizione. “Il Securities Exchange Act è stato approvato nel 1933 e dire che è sufficiente per regolamentare attività che sono arrivate 90 anni dopo è un’affermazione assurda”, ha aggiunto Hoskinson.
Ha poi aggiunto che altri paesi, come Singapore e la Svizzera, sono stati molto più accoglienti nei confronti delle criptovalute, che hanno portato enormi quantità di investimenti e hanno dato una spinta alle loro economie. Inoltre, ha osservato che molte delle aziende che attualmente operano in altri Paesi probabilmente sarebbero state attive “negli Stati Uniti se la nostra politica sulle cripto fosse stata ragionevole”.
Quando gli è stato chiesto di parlare di Trump, ha osservato che, sebbene l’amministrazione [Trump] abbia avuto i suoi problemi, ha per lo più ignorato il nostro settore. “L’amministrazione Biden si è impegnata in uno sforzo coordinato per uccidere le criptovalute”.
Con l’avvicinarsi delle elezioni di novembre, il settore delle criptovalute potrebbe inaspettatamente diventare un argomento importante per molti elettori. Sarà interessante vedere come i candidati continueranno ad evolvere le loro posizioni e come risponderanno gli elettori.
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