Jamie Dimon, l’amministratore delegato di JPMorgan Chase & Co, ha espresso preoccupazione per le persistenti pressioni inflazionistiche nell’economia statunitense. Suggerisce che queste pressioni potrebbero portare a un periodo prolungato di tassi di interesse più alti rispetto a quanto previsto dagli investitori.
Cosa è successo
Dimon ha evidenziato i vari fattori che contribuiscono all’inflazione in corso. Tra questi, i costi associati all’economia verde, la ri-militarizzazione, la spesa per le infrastrutture e i notevoli deficit fiscali. Ha inoltre sottolineato che i fattori geopolitici potrebbero influenzare significativamente l’economia nel prossimo anno. Dimon ha dichiarato questo in un’intervista rilasciata giovedì a Bloomberg Television.
Dimon ha dichiarato: “Abbiamo davanti a noi molte forze inflazionistiche”.
Dimon ha sempre messo in guardia sulla possibilità che l’inflazione sia più persistente di quanto la maggior parte degli investitori si aspetti. Nella sua lettera annuale agli azionisti, ha dichiarato che JPMorgan Chase & Co. è pronta ad affrontare tassi di interesse compresi tra il 2% e l’8% o addirittura superiori.
Perché è importante
Il monito di Dimon arriva in un momento in cui gli Stati Uniti sono alle prese con un deficit fiscale in continua crescita. Il deficit, che ha superato i 1.900 miliardi di dollari nel 2024, equivale a oltre il 6% del PIL nazionale. Nonostante l’impatto positivo della recente spesa pubblica sulla crescita economica durante e dopo la pandemia, Dimon ha avvertito che prestiti e spese incontrollate potrebbero avere gravi conseguenze.
Le preoccupazioni di Dimon si allineano anche al più ampio panorama economico globale. L’OCSE ha recentemente rivisto al rialzo le previsioni di crescita per il 2024, indicando una potenziale uscita dalla stagflazione.
Tuttavia, l’accidentale rilascio anticipato da parte dell’Ufficio Statistico del Lavoro degli Stati Uniti dei dati critici sull’inflazione per il mese di aprile non ha provocato la prevista frenesia del mercato, sollevando dubbi su come gli investitori interpretino i segnali dell’inflazione.
Nel frattempo, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha avvertito che i tassi più alti rimarranno più a lungo, ma ha anche rassicurato che è improbabile che la prossima mossa dei tassi sia al rialzo. Questo ha scatenato un dibattito tra gli economisti sul ruolo della Fed nell’attuale contesto inflazionistico.
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