Il rapporto “Climate meets Nature” elaborato da UBS Asset Management e Planet Tracker definisce le strategie per ridurre al minimo l’impatto sulla natura derivante dallo sviluppo dell’energia solare, eolica e bioenergetica
Una guida pratica agli operatori del settore su come valutare gli impatti sulla natura delle soluzioni per la transizione energetica globale, necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici mondiali. E’ quello che si propone di essere il nuovo report intitolato “Climate meets nature” elaborato da UBS Asset Management e Planet Tracker, i cui risultati sono rivolti agli investitori e alle singole aziende per aiutarli a implementare due diligence e metriche più solide per gli investimenti legati alla transizione.
SOLARE, EOLICA E BIOENERGIA
Il focus è sulle tre tecnologie essenziali nella transizione energetica: solare, eolica e bioenergia. Dal punto di vista degli investitori, è cruciale comprendere il costo-opportunità, i compromessi tra i benefici della transizione energetica e gli impatti negativi sulla natura derivanti da queste fonti energetiche. “Il cambiamento climatico, la natura e la perdita di biodiversità evidenziano un legame molto stretto. Gli investitori che si propongono di gestire correttamente il rischio sul capitale naturale, devono approfondire come questi rischi impattano sul modello di business delle società e sugli asset, per contribuire a determinare il premio di rischio e l’impatto sui flussi di cassa” fa sapere Lucy Thomas, Head of Sustainable Investing di UBS Asset Management…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.