La seconda banca italiana ha annunciato di impegnarsi all’acquisto di sempre più quote della sua concorrente tedesca, ma la Germania si mette di traverso
Da dove cominciare? Ciascuno di noi ha, probabilmente, un ricordo di quei momenti. Anche chi era troppo piccolo per ricordarsi tutto per filo e per segno, o chi invece ha lentamente lasciato andare i ricordi e ora ha solo qualche immagine offuscata. Chi era a casa propria davanti alla televisione, chi era con gli amici al bar, e infine chi quei mondiali di calcio li ha seguiti di persona. Tutti urlavano di gioia, quantomeno da questa parte delle Alpi.
Quando si dice Italia-Germania, qualcuno pensa alla semifinale epocale dei mondiali in Messico, qualcun altro alla finale di Spagna ’82, ma in moltissimi arrivano prima a quella emozionante partita del 2006: l’anno che nella testa dei tifosi della nazionale, più o meno accaniti, è un po’ un’ancora, una solida certezza a cui aggrapparsi in un mare – quello dei risultati calcistici – che ultimamente è alquanto burrascoso. A chi però cita solo Gigi Riva, Pablito Rossi o Alex Del Piero, magari anche con qualche sospiro malinconico, dobbiamo ricordare che in questo momento si sta giocando un’altra Italia-Germania, e il campo di gioco è leggermente differente. Nessun mondiale, ma le sorti di questo derby potrebbero far felici molte persone in Europa e non solo.
Questa settimana il Sunday View siede sugli spalti tutto agghindato per l’occasione, con tricolore e maglia azzurra d’ordinanza. Ora arriva il fischio d’inizio, siamo pronti a goderci la partita?
29,9%
Nel mese di settembre la banca italiana ha prima comprato il 9% delle azioni di Commerzbank, e poi ha annunciato la disposizione in Borsa per l’acquisto di un altro 11,5%. La volontà dichiarata è di raggiungere, se non superare, il 29,9% del capitale della banca tedesca. Il problema? La Germania non vuole che accada. Il governo di Berlino era il primo azionista di Commerzbank da quando è intervenuto in salvataggio della banca durante la crisi del 2008, acquistandone un 16% di azioni che però sta lentamente vendendo. L’ultima tranche se l’è aggiudicata proprio UniCredit, con una di quelle offerte che fanno capire quanto faccia sul serio. Ed è proprio la volontà dell’istituto italiano a spaventare il governo tedesco, che non aveva previsto questa determinazione, che tanto lo mette in difficoltà in Parlamento e con i propri cittadini. Quindi che succede? Via con indagini sulla regolarità dell’acquisto, vendite bloccate e anche Deutsche Bank che ha provato a inserirsi nell’affare. Un comportamento che non piace all’interno degli ambienti europei…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.