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    La domanda di mutui scende bruscamente: cosa sta succedendo?

    La domanda di mutui negli Stati Uniti registra il calo settimanale più netto dal 2020, mentre i tassi salgono oltre il 6,5%.
    Piero CingariBy Piero Cingari16/10/2024 Notizie 3 min. di lettura
    La domanda di mutui scende bruscamente: cosa sta succedendo?
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    La domanda di mutui ipotecari negli Stati Uniti ha registrato il calo settimanale più marcato degli ultimi quattro anni, a causa del forte aumento dei tassi di interesse che ha colto di sorpresa gli acquirenti di case.

    Dopo settimane di cali costanti, la nuova impennata dei tassi d’interesse ha allontanato i potenziali acquirenti, molti dei quali sono stati messi da parte a causa di problemi di accessibilità economica.

    La Mortgage Bankers Association (MBA) ha riportato che le richieste di mutui sono scese del 17% nella settimana conclusasi l’11 ottobre, segnando il più grande calo settimanale dall’inizio della pandemia COVID-19 nell’aprile 2020.

    Le richieste calano mentre i tassi ipotecari salgono ai livelli più alti da agosto

    Il crollo del 17% delle richieste di mutui segue il calo del 5,1% della settimana precedente, estendendo il trend negativo alla terza settimana consecutiva.

    In prospettiva, l’ultima volta che la domanda di mutui è scesa di un margine così significativo è stato all’inizio di aprile 2020, quando i blocchi iniziali del COVID-19 hanno fatto crollare le richieste del 17,9%.

    L’attività di rifinanziamento, molto sensibile alle fluttuazioni dei tassi d’interesse, ha subito la scorsa settimana uno sconcertante calo del 26%, il maggiore da marzo 2020, poiché l’aumento dei tassi ha reso le opzioni di rifinanziamento meno interessanti per i proprietari di case esistenti.

    I tassi ipotecari aumentano, trainati dai rendimenti dei titoli del tesoro

    Il tasso d’interesse medio per i mutui a tasso fisso a 30 anni con saldi conformi (fino a 766.550 dollari) è salito al 6,52%, il massimo dall’agosto 2024, con un aumento di 16 punti base rispetto alla settimana precedente.

    Per i mutui jumbo, che si applicano alle case con un prezzo superiore a 766.550 dollari, il tasso medio è salito al 6,76%, con un aumento di 12 punti base.

    L’aumento dei tassi ipotecari è stato determinato principalmente dai rendimenti dei titoli del tesoro statunitensi. Il rendimento dei titoli del tesoro a 30 anni, un parametro di riferimento fondamentale per i costi dei mutui a lungo termine, è salito al 4,40% alla fine della scorsa settimana, il livello più alto dalla fine di luglio del 2024.

    L’aumento dei rendimenti dei titoli del tesoro è stato stimolato da dati economici più forti del previsto e da una lettura dell’inflazione sorprendentemente più alta a settembre.

    I dati della scorsa settimana hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è leggermente rallentato al 2,4% su base annua a settembre, in calo rispetto al 2,5% di agosto, ma è risultato superiore alle previsioni del 2,3%. L’inflazione core, che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia, è aumentata al 3,3% su base annua a settembre, superando le aspettative del mercato del 3,2%.


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