L’ascesa registrata da Bitcoin nel 2020 sta proseguendo anche all’anno nuovo visto che la maggiore valuta digitale al mondo per valore di mercato è salita sopra i 33.000 dollari il 2 gennaio.
Cosa è successo: dopo essere più che quadruplicato nel 2020, lo scorso fine settimana il valore di mercato di Bitcoin si aggirava intorno ai 610 miliardi di dollari; detto in altre parole, se la criptovaluta fosse una società statunitense quotata in Borsa, sarebbe il settimo maggior componente dell’S&P 500.
Tutto questo entusiasmo è giunto fino agli ETF di blockchain, un gruppo di fondi tematici che ha fatto il suo debutto diversi anni fa nel periodo dell’epica ondata iniziale di bitcoin (che poi si tradusse in un calo altrettanto epico): un membro di questo gruppo è l’Amplify Transformational Data Sharing ETF (NYSE:BLOK).
Perché è importante: fino a quando un ETF dedicato ai bitcoin non venga approvato negli Stati Uniti, fondi come BLOK possono offrire agli investitori un’esposizione alle criptovalute sintetica; i dati confermano che BLOK è sensibile ai movimenti di Bitcoin, dato che lo scorso anno l’ETF di Amplify è salito dell’86,56% e che il suo movimento dal minimo al picco è stato di quasi il triplo.
“BLOK è un ETF gestito attivamente che cerca di fornire un rendimento totale investendo almeno l’80% del proprio patrimonio netto in titoli azionari di società coinvolte attivamente nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie blockchain”, secondo l’emittente.
I dati suggeriscono che alcuni investitori vedono il fondo BLOK come qualcosa di simile a un bitcoin per procura. A metà dicembre, Amplify ha diffuso un comunicato stampa in cui si afferma che l’ETF ha superato i 250 milioni di dollari di asset in gestione; ora, a pochi giorni dal suo terzo compleanno, BLOK è un ETF da 361,55 milioni di dollari.
“Poiché le applicazioni che utilizzano la tecnologia blockchain continuano a espandersi, riteniamo che BLOK offrirà agli investitori un modo interessante per partecipare a questo segmento di mercato in crescita”, ha affermato Christian Magoon, amministratore delegato di Amplify. “Dalla sicurezza alimentare, alla criptovaluta, all’emissione di debito sovrano, la tecnologia blockchain ha un impatto quotidiano sulle vite e sui portafogli degli investitori di tutto il mondo; riteniamo che l’insieme unico di partecipazioni e l’approccio a gestione attiva di BLOK continueranno a farlo distinguere sul mercato in termini di asset in gestione e di rendimento per gli azionisti”.
Cosa potrebbe succedere: gli investitori dovrebbero tenere presente che BLOK NON è un ETF di bitcoin, ma un fondo azionario, sebbene alcune delle sue partecipazioni – come Square (NYSE:SQ) e PayPal (NASDAQ:PYPL) – siano sempre più utilizzate per lo scambio di criptovaluta.
Complessivamente, BLOK detiene 54 titoli, circa il 42% dei quali sono nomi del settore tech e quasi il 23% proviene dal settore dei servizi finanziari; nessuna di queste partecipazioni supera il 4,93%.