Sono necessari una crescita favorevole, solidi utili societari e investimenti per un aumento della produttività capace di supportare la performance dei mercati sul lungo termine
Il taglio di 50 punti base del tasso d’interesse di riferimento da parte della Federal Reserve statunitense può essere interpretato in due modi. Per i mercati si tratta di una mossa che potrebbe imprimere un forte slancio ai consumi e agli investimenti. Alcuni osservatori temono invece che la Fed abbia tagliato in modo così massiccio i tassi di interesse perché preoccupata per l’economia. “Secondo noi la verità sta nel mezzo: la realtà sarà il prodotto di queste due narrazioni e dovrà tener conto di diversi aspetti” fanno sapere Vincent Mortier, Group Chief Investment Officer di Amundi, e Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute.
CRESCITA NELLA ZONA EURO RIVISTA AL RIBASSO
I primis sarà indispensabile monitorare negli Stati Uniti l’andamento del mercato del lavoro, dei consumi e del tasso di risparmio per valutare l’effettiva portata del rallentamento dell’economia mentre le stime sulla crescita nella zona Euro vengono riviste al ribasso. “Nella zona Euro abbiamo ridefinito le nostre stime sulla crescita del PIL reale per il 2024 (portandole dall’1,2% all’1%) soprattutto a causa della debolezza della domanda interna” riferiscono Mortier e Defend che, guardando alla Fed, ritengono che una sua maggiore propensione ad ulteriori tagli dei tassi offrirebbe alla BCE e alla Bank of England margini più ampi di manovra per ridurre i propri tassi di riferimento…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.