Quest’anno il più grande evento di astronautica al mondo si è svolto in Italia. Finora l’edizione di maggior successo della storia, che ha messo in mostra un’Italia più spaziale di quanto si creda
Probabilmente ce l’abbiamo in mente. Probabilmente, a descriverlo, riusciremmo a capire di cosa si tratta. Ma, probabilmente, non sappiamo che nome abbia.
Si tratta di una sfera. Una sfera rigida e grande, più grande di quelle che ingloba al suo interno.
Sfere che sono a loro volta tutte collegate tra loro e mosse allo stesso modo in funzione della sfera più esterna. Ce l’avete presente? Se state immaginando un modello della nostra sfera celeste, magari uno di quelli in metallo, un po’ antichi ed esposti in qualche museo, state immaginando bene. E se lo avete sempre chiamato “astrolabio”, aggiungete, mi raccomando, l’aggettivo “sferico”. Oppure chiamatelo “sfera armillare”, che poi sarebbe il suo nome proprio.
Nelle epoche antiche, fu fondamentale per aiutare gli scienziati a definire i moti celesti, oltre che un ottimo punto di partenza per lo sviluppo di strumenti tecnici sempre più sofisticati. E oggi, se state per leggere questo Sunday View, è anche un po’ merito della nostra sfera armillare, che oggi si è evoluta in qualcosina giusto un po’ più sofisticato.
Questa settimana parliamo di un territorio sovranazionale, letteralmente, ambito da tutti, e che permette a tutti di conquistarlo in modi differenti. Un tempo si parlava solo del dualismo tra Usa e Urss, ma oggi il palcoscenico è molto più gremito. A giocarsi il ruolo di protagonisti, ci sono gli italiani.
Motori accesi, spinta di propulsione avviata e sistemi pronti al lancio: Houston, abbiamo un articolo!
UN’ITALIA SPAZIALE
L’International Astronautical Congress – IAC, per gli amici – è l’evento più importante al mondo nel settore dell’aerospazio, e nel 2024 si è tenuta proprio questa settimana, proprio in Italia, proprio a Milano. Si tratta dell’edizione più grande mai organizzata finora, con 2.300 organizzazioni provenienti da 106 Paesi diversi, e oltre 10mila partecipanti registrati. A bazzicare dalle parti della Fiera, ci si sarebbe trovati in mezzo a esperti e operatori della spaceconomy da ogni parte del mondo, qualche mascotte vestita da astronauta a darci il cinque, e tanta, tanta voglia di ritagliarsi il proprio spazio in questo mondo. Un mondo in cui la maggior parte delle attività sembra girare attorno a nomi come NASA e SpaceX – se non da Elon Musk in persona –, ma dove in realtà c’è una costellazione di aziende più piccole e incredibilmente forti che si muovono dietro le quinte, e che meriterebbero invece di essere messe in mostra. L’Italia, in questo caso, è davvero tra le prime della classe: da nord a sud, il nostro Paese è costellato da tantissime realtà operanti nell’aerospazio, e solo allo IAC ne abbiamo portate più di 150. Parliamo di enti governativi, associazioni, gruppi di ricerca universitari e vere e proprie società, che contribuiscono al settore nei modi più disparati: dalla progettazione di materiali, all’addestramento degli astronauti; dalle comunicazioni extraorbitali alla gestione dei satelliti. Il bello è che tutte possono vantare collaborazioni illustri, con omologhi europei e non, oltre che su un fondo stanziato dal nostro governo per 7.3 miliardi di euro da qui fino al 2026. Numeri che raccontano ancora di più quanto il nostro Paese si stia creando un ruolo importante nella corsa allo spazio. Corsa che poi, a conti fatti, era già vinta in partenza…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.