Il Ministero del Turismo italiano ha annunciato una proroga per l’ottenimento del Codice di Identificazione Nazionale (CIN) per gli affitti a breve termine, spostando la data al 1° gennaio 2025.
Cosa è successo
Secondo quanto riportato, il Ministero del Turismo ha deciso di posticipare l’obbligo del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per gli affitti brevi al 1° gennaio 2025. Questa decisione è stata presa per uniformare la scadenza per l’ottenimento del CIN. Chi non si adeguerà sarà soggetto alle sanzioni previste dalla normativa.
Il Ministero ha sottolineato che la decisione è stata presa per garantire la tutela della concorrenza e la trasparenza del mercato, la sicurezza del territorio e la lotta alle forme di ospitalità irregolare. L’obiettivo è quello di garantire il buon funzionamento del sistema di interoperabilità tra le banche dati e la sicurezza dei portali telematici su cui vengono pubblicati gli annunci.
Secondo i dati del Ministero del Turismo al 22 ottobre, in Italia sono registrate 538.674 strutture per l’ottenimento del CIN, con 278.278 codici già rilasciati, pari al 51,66% del totale. Tuttavia, il ritmo di registrazione è considerato lento, il che ha portato alla proroga del termine entro il quale proprietari e gestori devono adeguarsi alla normativa. Le sanzioni, che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, prevedono multe da 800 a 8.000 euro.
La scadenza unica del 1° gennaio 2025 è stata introdotta per uniformare la normativa in tutta Italia e allinearsi alle direttive europee, facilitando il coordinamento tra le autorità nazionali e le piattaforme di affitto online. Il Ministero del Turismo ha fornito le istruzioni: devi accedere alla piattaforma bdsr.ministeroturismo.gov.it utilizzando Spid o Cie.
Perché è importante
La proroga del termine per l’ottenimento del CIN per gli affitti a breve termine è una mossa significativa da parte del Ministero del Turismo italiano. Riflette le sfide che i proprietari e i gestori di immobili devono affrontare per conformarsi alla nuova normativa. La lentezza delle registrazioni indica la necessità di disporre di più tempo e risorse per garantire la conformità.
La decisione sottolinea inoltre l’impegno del Ministero nel garantire la trasparenza del mercato, la sicurezza del territorio e la lotta alle forme di ospitalità irregolare. L’allineamento con le direttive europee evidenzia inoltre l’importanza del coordinamento tra le autorità nazionali e le piattaforme di affitto online nella regolamentazione del mercato degli affitti a breve termine.
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Immagine generata tramite Dall-E