Gli esperti della storica casa analizzano le implicazioni per gli investitori del ritorno di Trump: attese positive per Wall Street, preoccupazioni per l’Europa, da dazi e spesa fiscale anche rischi di inflazione
Johanna Kyrklund, Group Chief Investment Officer, di Schroders, sottolinea che la vittoria di Trump non ha cambiato la view positiva sulle azioni globali, con una preferenza per quelle Usa, ricordando che nel precedente mandato il neopresidente si è concentrato sul Dow Jones come barometro del successo. Kyrklund continua ad aspettarsi un atterraggio morbido per l’economia Usa, ritenendo probabile che la politica di bilancio rimanga favorevole, e vede il rischio principale sul commercio, con il protezionismo che sosterrà il dollaro e sarà un rischio per la crescita del resto del mondo, che la Cina cercherà di compensare con politiche di stimolo.
RISCHIO DI CONTESTO PIÙ OSTILE PER L’EUROPA
Il quadro per l’Europa diventa più preoccupante, per il rischio di un contesto commerciale più ostile, senza la leadership unificata necessaria per affrontarlo. L’esperta di Schroders continua a pensare che detenere obbligazioni sia utile per generare reddito, ma questo ruolo continua a essere messo in discussione dalla probabilità di politiche fiscali espansive. In generale, Kyrklund continua a vedere un basso rischio di un atterraggio duro dell’economia ma con la possibilità di una crescita dell’inflazione nel 2025 la politica commerciale e fiscale di Trump…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.