I recenti tagli ai tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) hanno innescato una ripresa del mercato immobiliare italiano, portando ad un aumento delle nuove richieste di mutuo.
Cosa è successo
Dopo un forte aumento negli ultimi due anni, i tassi ipotecari hanno iniziato a diminuire grazie ai tagli effettuati dalla BCE. Con l’ultimo taglio di ottobre, il tasso di riferimento è sceso dal 4,50% al 3,40%. Questa diminuzione ha stimolato una ripresa delle richieste di nuovi mutui e delle sostituzioni nel corso dell’anno: nei primi nove mesi del 2024, sono aumentate del 7,2%, con un’accelerazione del +18,8% registrata a settembre.
Nonostante l’ultimo taglio dei tassi da parte della BCE in ottobre, persiste una differenza significativa tra gli indici Irs ed Euribor, con il primo che rimane significativamente più basso del secondo, mantenendo un divario medio di 60-80 punti base. Questa situazione continua a spingere i consumatori, soprattutto online, verso i mutui a tasso fisso, che nel terzo trimestre del 2024 raccolgono il 99% delle preferenze tra i privati e le famiglie, confermando una chiara polarizzazione.
Perché è importante
“Il terzo trimestre dell’anno sembra rivelare una prima ripresa di fiducia da parte di privati e famiglie nei confronti del progetto di acquisto di una casa”, commenta Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it. “Il rinnovato interesse è guidato non solo dalle migliori prospettive economiche e di reddito per i nuovi acquirenti, ma anche dalla continua e rapida riduzione dei tassi di interesse iniziata nei primi mesi dell’anno”.
Le vendite immobiliari hanno ripreso a crescere dopo sei trimestri di contrazione; il numero di vendite residenziali è aumentato di un modesto +1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, segnando un’inversione di tendenza rispetto al -7,2% registrato nel primo trimestre del 2024 e al calo complessivo del -9,6% osservato nel 2023 rispetto al 2022.
“La nuova politica monetaria avviata dalla BCE lo scorso giugno – che genera aspettative di riduzione dei tassi Euribor di oltre l’1% nei prossimi 12 mesi sulla base delle quotazioni dei futures sull’Euribor a 3 mesi – dovrebbe infondere ulteriore fiducia rilanciando progressivamente sia la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni che le nuove erogazioni di mutui, solo recentemente tornate a crescere nel secondo trimestre del 2024 dopo 9 trimestri consecutivi di contrazione”, spiega Rossini.
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