La Dogecoin Foundation, un’organizzazione no-profit che costruisce progetti open-source per l’ecosistema Dogecoin (CRYPTO:DOGE), ha ripubblicato un post su X in cui chiedeva un trattamento equo per i progetti della community, in seguito alle speculazioni sul fatto che il presidente eletto Donald Trump avrebbe tagliato le tasse sulle plusvalenze delle criptovalute emesse negli Stati Uniti.
Cosa è successo
La Dogecoin Foundation ha condiviso le argomentazioni di un utente chiamato “junior developer”, che ha affermato che la politica dovrebbe essere estesa a tutte le monete open-source e community-driven, non solo a quelle generate da aziende statunitensi.
“Se ho avviato una società statunitense per creare un hardfork di Dogecoin e il fatto che ci sia una società dietro di essa dà una preferenza fiscale laddove il Doge classico non riceve lo stesso trattamento, l’amministrazione Trump ha scelto un vincitore della rete in base alla politica e alla preferenza. Rifiuto questa idea”, ha scritto l’utente.
If the Trump administration is serious about reducing friction in cryptocurrency, they should apply this rule to community-driven, free and open source coins as well:https://t.co/p9igiFHCVE
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1/n
— ☣ junior developer ☣ (@chromatic_x) November 19, 2024
Lo sviluppatore junior ha aggiunto che penalizzare le criptovalute sostenute dalle community invece che dalle aziende potrebbe promuovere il “capitalismo clientelare”.
“E, questa è un’esca, ma se si inveisce contro il sistema finanziario globale che fa esattamente questo con le banche centrali, penso che si dovrebbe inveire contro un governo che lo fa, anche se vi piace il governo o parti di questa politica”, ha dichiarato.
Il team di Dogecoin non ha risposto immediatamente alla richiesta di Benzinga di ulteriori commenti su questo sviluppo.
Perché è importante
La reazione arriva in risposta ai report dei media secondo i quali Trump potrebbe trasformare gli Stati Uniti in un paradiso crittografico esente da tasse per i token creati da società statunitensi. Tuttavia, non è ancora giunta alcuna conferma formale.
Per i contribuenti statunitensi, le plusvalenze a breve termine sulle criptovalute detenute per meno di un anno sono tassate con le normali aliquote di reddito, che variano dal 10 al 37% a seconda del reddito e della fascia fiscale, mentre le plusvalenze a lungo termine per le monete detenute per oltre un anno sono tassate con un’aliquota ridotta dello 0-20%.
Tanya Solati, vicepresidente dello sviluppo commerciale della piattaforma di transazioni immobiliari Propy, ha sottolineato che le attuali leggi fiscali, che impongono un’imposta sui guadagni di capitale su ogni transazione tra criptovalute, rendono l’uso quotidiano poco pratico e costituiscono un ostacolo significativo a una più ampia adozione.
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