Trump al centro di un puzzle fatto di tassi, inflazione, tenuta della crescita, pantano europeo, possibili svolte nei conflitti, geopolitica in movimento. Le lezioni del 2020 e del 2022: profittare del panico altrui
Per mercati e investitori, come sempre fine anno è tempo di bilanci e soprattutto interrogativi e possibili risposte su cosa aspettarsi nei prossimi 12 mesi. Giornali, tv e report degli analisti sono ricchi di liste più o meno lunghe di rischi e opportunità, da tenere sotto stretta osservazione per navigare in un mondo di incertezze sempre più multipolari. In cime a quasi tutte c’è la triade fatta di tassi, geopolitica e Trump, tre filoni che si intrecciano e dovrebbero segnare il corso del 2025, con sullo sfondo i trend secolari ormai consolidati dell’Intelligenza Artificiale, della transizione energetica, e del cambiamento demografico. Il faro globale resta l’azionario di Wall Street, dove ci si chiede se i Big Tech continueranno a menare le danze anche cavalcando la nuova onda del Quantum Computing, o se la pattuglia dei titoli guida possa diventare un battaglione o magari un esercito. Cina e Emergenti in generale restano una variabile importante ma ancora subordinata, come l’Europa, dipendente anche se “diversamente” da quello che succede in USA.
LE INCOGNITE NOTE E QUELLE SCONOSCIUTE
Nelle liste di opportunità e rischi per l’investitore ci sono molti punti interrogativi su incognite note ma di cui non sappiamo la risposta, i cosiddetti “known unknowns”, come li definiva il segretario alla Difesa di Bush junior Donald Trump, che però aggiungeva la categoria più pericolosa, gli unknown unknowns”, i rischi possibili che non sappiamo di correre. E che di solito colgono molti del tutto impreparati. In questo primo scorcio degli anni 20 del nuovo secolo l’abbiamo sperimentato con il Covid, lo tsunami che poco meno di 5 anni fa ha paralizzato da un giorno all’altro economie e traffici globali con violente onde d’urto sui mercati, soprattutto azionari. Le reazioni degli investitori sono state di due tipi, il primo più diffuso è stato “salvare il salvabile”, vale a dire vendere in perdita, la seconda, vincente, “comprare il comprabile”, a prezzi stracciati, secondo la regola di Warren Buffett secondo cui bisogna essere coraggiosi quando gli altri sono in preda al terrore. Le cose che invece sappiamo di non sapere alla vigilia del nuovo anno occupano lunghe liste di opportunità di investimento da cogliere e rischi da affrontare…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.