Finora il “Trump Trade” è stato relativamente semplice da gestire, andando corti sui tassi e lunghi sul dollaro Usa, ma in seguito l’approccio dipenderà dalla reale applicazione delle politiche tariffarie e fiscali
L’impatto del nuovo presidente Donald Trump sui mercati finanziari è già stato notevole. Basti pensare che, mentre la Federal Reserve statunitense ha tagliato i tassi di interesse di 100 punti base nella seconda metà del 2024, dal 5,50% al 4,50%, il rendimento delle obbligazioni e degli strumenti monetari sono saliti. E’ piuttosto evidente come siano cambiate drasticamente le aspettative in tema di politiche monetarie USA: se all’inizio di ottobre i tagli dei tassi da parte della Fed previsti dal mercato nel 2025 ammontavano a -125 punti base (-1,25%) al momento si prevede un solo taglio (-0,25%) quest’anno.
TRUMP TRADE SPETTACOLARI
“I Trump Trade sono stati spettacolari” commenta Russel Matthews, Senior Portfolio Manager, Global Macro, RBC BlueBay” I rendimenti dei Treasury decennali statunitensi si sono impennati di 100 punti base (+1,0%) avvicinandosi al 5%. Nello stesso contesto, l’indice del dollaro USA è salito di quasi il 10% dalla fine di ottobre”. Se è vero che alcuni di questi movimenti possono essere attribuiti alla crescente evidenza dell’eccezionalità della crescita statunitense, Matthews si chiede se quanto accaduto dall’esito del voto di novembre in poi possa aiutare a delineare il possibile quadro politico e quale impatto avrà sui mercati macro in futuro…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.