Mentre i dazi di Trump fanno un altro giro in Messico e Canada, gli investitori si trovano a navigare in un panorama commerciale sempre più complesso.
Sebbene l’impatto economico a lungo termine rimanga “indeterminato sia per gli Stati Uniti che per gli altri”, Sam Rines, macro strategist di WisdomTree, ritiene che questo sia uno stress test cruciale per le economie e le catene di approvvigionamento che si sono rafforzate negli ultimi sei anni.
Messico e Canada: i primi a reagire alle tariffe di Trump
Con una rapida manovra diplomatica, Messico e Stati Uniti hanno raggiunto quella che Rines definisce “una sorta di distensione”. Forse non si tratta di un accordo commerciale a tutti gli effetti, ma è una vittoria politica sufficiente per indurre Trump a rimandare e rivalutare.
Anche il Canada ha raggiunto un accordo temporaneo con gli Stati Uniti, mentre l’UE si sta preparando per il suo turno sotto i riflettori del commercio. È interessante notare che “l’India (e altri) non vengono citati nello stesso contesto”, un cenno al passato allineamento del primo ministro Narendra Modi con Donald Trump.
I dividendi sono al centro dell’attenzione
Chi trae vantaggio da una prolungata schermaglia tariffaria? “I vincitori di una prolungata schermaglia commerciale e tariffaria sono le aziende statunitensi focalizzate sul mercato interno”, osserva Rines, indicando i titoli value con un’esposizione limitata alla volatilità del commercio.
Le società che pagano dividendi sono particolarmente “attraenti”, e Rines sottolinea la loro resistenza rispetto alle aziende che fanno ricorso ai riacquisti. Le società che danno priorità alla distribuzione stabile del reddito saranno probabilmente i “grandi vincitori”.
ETF da tenere d’occhio
Per gli investitori che desiderano capitalizzare, ETF come il Vanguard Dividend Appreciation ETF (NYSE:VIG), l’iShares Select Dividend ETF (NASDAQ:DVY), il WisdomTree U.S. High Dividend Fund (NYSE:DHS) e il WisdomTree U.S. Quality Dividend Growth Fund (NASDAQ:DGRW) potrebbero offrire un’esposizione alle aziende statunitensi resistenti e che pagano dividendi.
Chi scommette su un boom commerciale “America-first” potrebbe guardare allo Schwab U.S. Dividend Equity ETF (NYSE:SCHD) per investire in aziende che puntano sulla distribuzione dei dividendi.
Rines non lascia dubbi sul fatto che le turbolenze siano tutt’altro che finite: “Le politiche economiche dell’America First stanno catturando l’attenzione dei mercati… questo non diminuirà nel prossimo futuro e nemmeno la conseguente volatilità”. Gli investitori dovrebbero allacciarsi le cinture, perché le montagne russe dei dazi non mostrano segni di rallentamento.
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Foto: Chip Somodevilla/Shutterstock.com