Capital Group, in un’analisi di Flavio Carpenzano, sottolinea la novità positiva dopo la lunga fase seguita alla Crisi Finanziaria e alla stretta monetaria, che aveva sfidato la fiducia degli investitori
La duration, parametro che misura la sensibilità di un portafoglio obbligazionario ai tassi, prima della Crisi Finanziaria Globale è stata una solida alleata degli investitori orientati al reddito e al credito, e proprio come una vera amica è stata al loro fianco nei momenti favorevoli e in quelli difficili. Nei primi, infatti, ha contribuito a incrementare i rendimenti, integrando altri asset come il credito, mentre nelle fasi di volatilità ha offerto la necessaria diversificazione. All’ampliarsi degli spread, i tassi hanno subito generalmente una riduzione, consentendo alla duration di rivalutare il capitale e compensare le perdite, ma nel periodo successivo i vantaggi sono stati meno evidenti.
LA FASE CRITICA AFFRONTATA
NEL 2022 Capital Group sottolinea positivamente il “ritorno di un’amica” in un commento di Flavio Carpenzano, Investment Director Reddito Fisso, secondo cui gli investitori con esposizione alla duration nei portafogli obbligazionari e creditizi hanno dovuto affrontare due notevoli sfide. La prima rappresentata dal fatto che l’extra rendimento derivante era minimo, tanto da rendere la duration meno attraente per gli investitori alla ricerca di rendimenti elevati, e la seconda rappresentata dal minor vantaggio di diversificazione, perché il calo dei tassi aveva ridotto il potenziale di rivalutazione del capitale in caso di sell-off dei mercati di rischio. All’inizio del 2022 il rapporto tra duration e credito ha raggiunto una fase critica: con il rialzo aggressivo delle banche centrali, la duration non solo ha contribuito a generare rendimenti negativi, mentre sia l’azionario che il credito erano in difficoltà, proprio quando i vantaggi di diversificazione avrebbero dovuto emergere…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.